Una voce mi disse: “Adesso che hai ritrovato la strada, apri il tuo cuore. Ti prego”

Una voce mi disse: “Adesso che hai ritrovato la strada, apri il tuo cuore. Ti prego”
 #GianniBelleno, è batterista e cantante del gruppo “New Trolls”. Suona la batteria sin da giovanissima età.Ha collaborato come autore e compositore agli album dei più grandi artisti italiani: Ornella Vanoni, Mina, Anna Oxa, Fausto Leali, Edoardo De Crescenzo e molti altri.Nel 2009, arriva la conversione e si dedica alla musica cristiana.

Successivamente, nel 2010 scrive e realizza insieme a suo figlio Mamo e Vittorio De Scalzi “Canzoni per il cielo”, un disco di canzoni pop cristiane con messaggi religiosi.

Fino a 5 anni fa, Gianni era lontano dalla fede e dall’amore di Dio.

Ma ritrovandosi a Medjugorje con un gruppetto di persone che fanno parte del gruppo di preghiera “Gesù Amore Misericordioso”, succede qualcosa.

Come si è avvicinato alla fede?

Ero veramente distante dalla fede e fu così che iniziò per me, un periodo di crisi esistenziale perché non sapevo cosa fare, mi ero chiuso, non avevo più voglia di guardarmi intorno e di pensare al lavoro. Ero veramente in crisi.

Fu così che mia moglie standomi vicino, non riusciva a vedermi in quello stato. Lei invece, conobbe e frequentò una signora, che faceva parte di un gruppo di preghiera “Gesù Misericordioso” di Gallarate.

Un giorno mia moglie, mi chiese di andare in questo gruppo di preghiera, ma io le risposi che non avevo voglia ne di vedere e ne di parlare con nessuno. Così le dissi di andare lei.

Così fu. Lei andò e quando tornò a casa mi disse che era rinata e che se volevo sapere cosa si provasse, dovevo alzare la mia persona e andare là.

Così andai una sera e solitamente ci ritroviamo il martedì sera a pregare.

Lì ebbi un illuminazione incredibile, perché vidi delle persone che stavano peggio di me sia psicologicamente ma anche di salute.

Mi resi conto che c’era qualcosa e mi misi a pregare con le altre persone. Da lì nacque tutto quello che poi è venuto dopo.

Continuando a frequentare queste persone, mi venne l’idea di cambiare le parole a quella famosa canzone “La carezza della sera”, che poi diventò “La carezza di Gesù”.

E’ diventata un inno della preghiera, ogni qual volta ci ritroviamo nel gruppo tutti a pregare, vogliono sempre ascoltarla.

Insieme a questo gruppo, organizzammo per ben 3 volte, dei viaggi a Medjugorje e mi sono reso conto che la vita continua, guardandosi bene intorno con fede e con amore verso gli altri, si notano cose che forse prima non si vedevano e li avevi davanti a te.

Com’è oggi, il suo rapporto con la preghiera e la nostra Mamma Celeste?

E’ la base per poter camminare a testa alta e sapere che c’è sempre qualcuno che ti guarda le spalle, ti protegge e ti aiuta ad andare avanti. Anche se la vita è dura, è difficile, qualcuno c’è sempre che ci pensa a mettere tutto apposto.

Senza fede non c’è speranza, basta vedersi intorno, nelle piccole cose, in un gesto di un bambino. Io vivo in una casa e ho dei cani. I miei cani sono sempre felici quando fai loro una carezza, basta saper guardare. Dio si trova nelle piccole cose.

L’azione di Dio è immensa ed infinita, e poi quello che provo lo scrivo nelle mie canzoni perché mi è più facile dimostrarlo.

 Oggi, che cristiano si definisce?

Io mi definisco un buon cristiano, una persona che da il valore alla vita, alle persone, specialmente alle persone più care e vicine. Sono convinto di essere qui per uno scopo.

Canto e suono per Dio, è lui che mi fa andare avanti. Con la crisi che oggi c’è sia nel mondo della musica e in tutti i settori, se non ci fosse una fede, una speranza, la voglia e l’amore per quello che si fa, una persona farebbe anche il gesto più estremo e più brutto, togliendosi la vita.

Oggi in Italia, siamo in una situazione drammatica.

 Qual è il messaggio che le sue canzoni vogliono trasmettere?

Vogliono trasmettere, un amore infinito da poter donare agli altri, coinvolgendo più persone possibili ad un amore unico che è quello verso la Madonna, verso Dio e verso la Chiesa.

Essere apostoli di Gesù è molto difficile, però ci vuole la volontà di guardarsi dentro e cercare con tutte le forze, di coinvolgere più gente possibile e voler bene le persone.

La vita oggi, è talmente frenetica, che la gente non si guarda neanche più negli occhi.

Invece, credo che sia giusto fermarsi su due occhi che piangono, due occhi che hanno bisogno. Guardare il prossimo e cercare di capire come aiutarlo.

Dio ci chiede solo amore, di volergli bene e di voler bene gli altri. Lui ci ha dato la vita e noi dobbiamo soltando amarlo, non credo che sia molto faticoso questo.

Qual è stato il momento più profondo che le ha permesso a Medjugorje, di sentire ancor di più la presenza di Maria nel suo cuore?

Mi è successa una cosa incredibile, è successa la prima volta che andammo a Medjugorje, con il gruppo di preghiera.

Noi avevamo l’albergo vicino alla Croce blu, e verso l’ora di pranzo, sentivo una forza che mi spingeva ad andare sul monte.

Andai sulla collina, era un orario in cui non c’erano molte persone, c’è ne saranno state due o tre.

Andai su e non c’era un filo di vento. Affianco a me c’erano dei rami con delle foglie. Ad un tratto sembrò come se ci fosse stato del vento e tutto si mosse all’improvviso. Io sentii, un grandissimo brivido di freddo e ad un certo punto sentii una voce nel cuore che mi disse: “Non era molto difficile venire qui. Adesso che hai ritrovato la strada, apri il tuo cuore. Ti prego”.

E’ stata un emozione grandiosa. Questa voce parlava dentro di me, ed è stata l’attaccamento ancora più grande a crederci.

L’ho raccontai subito a Roberto Bignoli e a mia moglie, gli dissi di non dirlo a nessuno perché era una cosa talmente grandiosa che anche adesso nel raccontarvelo, mi vengono i brividi.

Che messaggio vuole dare a tutte quelle persone che come dice la Gospa “Non hanno conosciuto l’amore di Dio”?

L’amore di Dio è negli altri, oltre che verso Dio è darlo agli altri e riceverlo. Riuscire anche, a farsi dare amore dagli altri, con azioni buone, con sincerità, credo che sia questa la strada, quella di voler bene alle persone e aiutare il prossimo.

Noi nel nostro piccolo, come Roberto Bignoli, Marina Murari, quando ci chiamano facciamo anche dei concerti gratuiti, proprio per aiutare chi ha bisogno.

Attraverso la musica credo che sia più facile arrivare al cuore delle persone. Io mi sento fortunato perché ho avuto questo dono da Dio e dalla Madonna, di fare musica e in qualche modo cerco di restituirlo facendo musica.

Servizio di Rita Sberna