Mons. Giovanni D’Ercole “Nulla andrà perduto”

Mons. Giovanni D'Ercole

Lei è consigliere spirituale della comunità Nuovi Orizzonti di Chiara Amirante. E’ stato più volte presente agli incontri con i gruppi della Regina della Pace al Santuario della Madonna delle lacrime a Siracusa.
Qual è la posizione della chiesa, nei confronti della realtà di Medjugorje?
Come Vescovo mi attengo anche io, a ciò che la chiesa ha detto per quando riguarda la realtà di Medjugorje. La chiesa fin’ora non si è pronunciata perché finché sono in atto le apparizioni e questi fenomeni straordinari, la chiesa non può giudicare. Bisogna vedere alla fine cosa si comprenderà da tutto ciò.
L’attitudine di una chiesa è quella di invitare ad una grande prudenza, il che non significa che bisogna dire che tutto è falso e ne che tutto è vero. Personalmente parlando, ho avuto contatti con persone che a Medjugorje si sono convertite, hanno ritrovato la gioia della fede, il coraggio e la preghiera. Quello che penso e che dico sempre è che non ci dobbiamo preoccupare di capire se le apparizioni a Medjugorje siano vere o no, la certezza sta nel fatto che la Madonna utilizza tanti strumenti per farci capire che lei è accanto a noi, e di conseguenza dobbiamo scoprire la bellezza del messaggio, un messaggio che fondamentalmente è basato sulla preghiera, sulla scoperta della penitenza, sulla fedeltà ai propri doveri di cristiani e tutto questo bisogna accoglierlo, indipendentemente dal fatto che le apparizioni siano riconosciute o meno.
Non è tanto importante il fenomeno straordinario ma la cosa fondamentale è accogliere il messaggio che la Madonna in tanti modi ci rinnova ad una vita cristiana autentica, per dare al mondo la testimonianza dell’ amore e della presenza di Dio.

Mons. D’Ercole: “Auguro a tutti voi di essere sempre generosi , di essere sempre coraggiosi e pieni di gioia perché oggi il volto cristiano della gioia è assai importante, in un mondo in cui tutto diventa polemica e spesso rabbioso. Nei confronti del cristianesimo c’è un attacco, un odio anche incomprensibile e bisogna rispondere a tutto questo con l’arma del sorriso, della gioia, della pace e dell’amore. Per poter fare questo bisogna avere un cuore libero e in pace. Il dono dello Spirito Santo oggi è proprio quello di un animo liberato perché totalmente affidato nelle mani di Dio ed è capace di andare oltre, di trasmettere a tutti questo senso profondo di pace che nasce dalla certezza che Dio guida la storia e guida anche i nostri passi sulla via della giustizia e della pace”.

Intervista di Rita Sberna