“Dalla droga e lo spaccio all’evangelizzazione di Cristo in strada”

“ Dalla droga e lo spaccio all’evangelizzazione di Cristo in strada”

Tu non hai una parrocchia stabile. Spesso ti trovi ad evangelizzare in strada, proprio in quei luoghi un po’ critici come ad esempio: la stazione Termini.
Ci spieghi meglio come avviene la tua evangelizzazione?
Andiamo spesso sia a stazione Termini ma anche in altre stazioni di Roma e d’Italia. Andiamo anche nei centri sociali e spesso il venerdì notte o il sabato notte, quasi tutte le settimane, andiamo anche nelle discoteche ad incontrare i giovani dentro i luoghi di “perdizione”, a parlare con loro, ad ascoltarli e delle volte anche a confessare. Mi è capitato di confessare delle volte. Mi vedono con il colletto da prete, vado sempre in compagnia di altre 7 persone e si chiedono i ragazzi, cosa ci fa un prete dentro ad una discoteca.
Anche stasera andiamo in una discoteca molto conosciuta di Roma, si trova in zona Testaccio, saremo lì da mezzanotte fino alle quattro del mattino. Ci fanno entrare gratis. Ci sarà con noi Don Roberto Fiscer che prima era un dj e lui metterà i dischi e io farò un po’ il vocalist.
Parlerò di Gesù, dell’amore di Cristo, darò la mia testimonianza in due massimo tre minuti e poi saremo a disposizione per i colloqui, le confessioni insomma faremo un incontro.

I ragazzi come reagiscono?
Sono incuriositi e contenti. Tutti ci ringraziano. Sono da parecchi anni che andiamo nelle discoteche e nei centri sociali.
Ho incontrato una marea di giovani che ci abbracciano, qualcuno addirittura piange e sono contenti di trovare un prete e dei laici, cristiani convinti, che di notte vanno a cercarli.
Qualcuno mi dice anche “Se tutti i preti fossero così ritornerei in chiesa”.
Nella discoteca dove andiamo stasera, abbiamo incontrato venerdì scorso, 3 dj che hanno 45 anni, erano le 4 di mattina. Noi stavamo andando a prendere la macchina e loro erano fuori a bere una birra.
Ci siamo fermati e abbiamo iniziato a parlare con loro. Il mio colletto da prete non si vedeva, perché faceva freddo ed ero abbastanza coperto. Abbiamo parlato tranquillamente i primi dieci minuti, e poi notai al collo della ragazza che era una dei dj, un rosario. A quel punto glielo feci notare e le dissi che era bello, dopo un po’, lei cominciò a inferire quasi bestemmiando, contro i preti e la chiesa. Lei non sapeva che di fronte c’aveva un prete.
Andò avanti per ancora 5 minuti, e poi con un po’ di delicatezza le chiesi “Scusa ma hai mai provato a parlare con qualche sacerdote?”. (Lei non sapeva che lo stesse gia facendo). E continuò a parlare sempre contro di loro.
A quel punto iniziai a sbottonarmi la giacca per farle vedere il colletto, quando se ne accorse, non ci credeva.
Siamo subito diventati amici con tutti e 3 i dj che continuavano a ringraziarci per quello che facevamo e ci invitarono a tornare di nuovo.
E questa sera andremo di nuovo nella loro discoteca.
Dopo 25 anni, la ragazza si volle confessare con me.
Vi chiedo di pregare per me e che Dio vi benedica.

Servizio di Rita Sberna