Questa è la storia della giovane Sara di 29 anni, che ha combattutto contro il tumore sconvingendolo grazie alla chemio e alla radioterapia. Ma Sara è anche la prima donna che si è sottoposta alla “crioconservazione del tessuto ovarico e al reimpianto”, è stata proprio quest’operazione che le ha permesso di rimanere incinta dopo le cure.
Sara infatti è alla sesta settimana di gravidanza. La maternità è arrivata a 29 anni, dopo un percorso medico fatto di sofferenza, speranza e lotta; questa donna, infatti, aveva solo 21 anni quando scoprì di essere malata, da allora ad oggi ha sconfitto un linfoma di Hodgik, si è laureata, ha affrontato il reimpianto del suo stesso tessuto ovarico e ora è felicemente incinta.
Questo è ciò che racconta al Resto del Carlino: Ho atteso cinque anni il via libera degli ematologi. Nel frattempo, mi sono laureata e poi sono tornata a Bologna e per due volte mi sono sottoposta al reimpianto del mio tessuto ovarico: è andato tutto bene …
La crioconservazione del tessuto ovarico è una tecnica innovativa che potrebbe consentire ad altre donne affette da tumore di aspirare a una maternità biologica e fisiologica anche dopo la chemioterapia.
Furono i medici del centro ematologico dell’Umberto I di Roma a proporle la crioconservazione del tessuto ovarico.
La gravidanza di Sara non è, però, arrivata spontaneamente, questo bebè è figlio di una PMA, procreazione medicalmente assistita; a ottobre la prima stimolazione ovarica di Sara produsse solo un follicolo, a novembre, dopo il secondo tentativo, si formò l’ovocita, di lì la fecondazione con gli spermatozoi del compagno e infine l’impianto dell’embrione.