Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono

foto da pixabay

06 gennaio 2021

Mercoledì, Epifania del Signore

Vangelo: Mt 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Commento:

La solennità dell’Epifania porta alla ribalta tanti personaggi contrastanti. Una vera e propria lezione di vita. E noi? Verso chi s’indirizza la nostra simpatia?

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Il brano odierno comincia menzionando la figura poetica dei Magi, provenienti dall’Oriente, dal nascere del sole, che avanzano per le strade del deserto fino a Gerusalemme avvolti in un alone di mistero. Vengono per adorare il Re dei Giudei.

Dall’altra parte ci sono Erode, Re di Gerusalemme, gli scribi e il popolo della città. Il primo è ingelosito per paura di perdere l’incarico ma agisce con falsità; i secondi sono saggi ma dalle luci troppo umane e poco soprannaturali, al punto di sapere il luogo di nascita del Messia, senza, però, mostrare effettivo interessamento di trovare il Messia. Perché non sono andati loro a Betlemme a comprovare se era vera o no la notizia della nascita del figlio di Davide? E finalmente il popolo che invece di rallegrarsi resta turbato, cioè, agitato, infastidito dalla buona nuova. Non dovevano piuttosto rallegrarsi? Gli abitanti di Gerusalemme si trovavano molto a loro agio con Erode e non avevano bisogno – almeno così pensavano loro – di nessun Salvatore.

Altro personaggio curioso e misterioso è la stella, che, secondo San Giovanni Crisostomo, era piuttosto un Angelo del Signore giacché “si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino” e questo un semplice astro non lo poteva fare.

Finalmente, il Bambino con sua Madre! E qua non ci sono parole, è tutto detto!

Spesso l’uomo nella sua vita si trova davanti a un bivio: o guarda al Cielo per chiedere risposte alle sue aspirazioni più nobili o si abbandona alla vita banale e triviale sotto il dominio di un Erode.

Come saremo noi? I primi hanno come premio la compagnia di una stella che li fa provare una gioia grandissima in questa vita, e, alle fine, si troveranno ad adorare Gesù e a venerare Maria per tutta l’eternità, offrendoli l’oro delle loro buone azioni, l’incenso delle loro preghiere, e la mirra dei loro sacrifici. Per i secondi, può esserci tanta scienza ma tanta poca fede, tanta opulenza ma una pietosa povertà spirituale, e, dopo l’ultimo traguardo, l’esclusione eterna nell’inferno.

Chiediamo a Gesù Bambino e a Maria la grazia di essere annoverati tra il numero di coloro che aspirano a grandi cose, e guardando in alto, si lanciano nell’avventura di seguire la stella che le porta al Paradiso!