Giorgia Trasselli “Gesù è stato il mio primo fidanzato”

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Intervista alla grande attrice televisiva e teatrale Giorgia Trasselli, la sua filmografia è ricca di ruoli, ma la ricordiamo soprattutto per essere stata la tata dell’apprezzatissima coppia Sandra e Raimondo Vianello dal 1988 al 2007.

In quest’intervista Giorgia, oltre che a ricordare i suoi 20 anni insieme a Sandra e Raimondo ci confessa il suo rapporto con Gesù Cristo.

Vogliamo ricordare insieme a lei, questa straordinaria coppia. Com’erano nel privato Sandra e Raimondo?

Sandra e Raimondo erano una coppia geniale, simpatici e magnifici così come li avete conosciuti tutti quanti. Rispetto all’immagine che il pubblico aveva di loro e che ha tutt’oggi … c’è poco da aggiungere.

Quello che si vedeva di loro in televisione, si discostava poco dalla realtà della loro vita e della loro quotidianità.

Anche nelle interviste Raimondo Vianello diceva sempre di esasperare ciò che erano nella realtà.

Loro sono stati dei grandi artisti perché riuscivano a rendere teatro e fiction, la loro vita e quotidianità ma conoscendone i limiti ed il mezzo della comunicazione.

In 20 anni di lavoro insieme, cosa le hanno insegnato?

Mi hanno insegnato tante cose che sono rimaste dentro di me e non riesco a visualizzarle ed a dargli un nome ma la prima cosa che loro mi hanno insegnato e mi viene in mente è il fatto di lavorare seriamente (perché il nostro è un lavoro serio) ma con leggerezza.

Lavorare seriamente nei confronti del pubblico, nei confronti di chi paga un biglietto per venirti a guardare a teatro, e soprattutto comunicare al pubblico qualcosa di interessante e buono. Spero anche io di riuscire a mantenere questa promessa fatta al mio pubblico.

Qual è il ricordo più bello di loro, un aneddoto che porta nel cuore?

Cominciammo a girare la serie “casa Vianello” nel 1988, ci trovavamo al teatro Clodio a Roma. Dopo un anno di fermo, arrivò la notizia che riprendevano le riprese di Casa Vianello a Milano, mi recai subito lì, nei nuovi studi dove avremmo girato la serie.

La fiction aveva molte più puntate e degli studi meravigliosi.

Appena arrivai vidi Sandra e Raimondo, ero abituata per una fattore di rispetto a rivolgermi a loro dandogli del “lei” e mi ricordo che Raimondo, per una questione signorile dava del “lei” a tutti.

Mi avvicinai al Signor Vianello e dopo un po’ che cominciammo a parlare e a gioire per questa nuova serie mi disse “Ma non ci davamo del tu?” (La Trasselli in questo punto dell’intervista si emoziona).

Era un modo suo molto spiritoso per dirmi di dargli del tu.

Ricordo con Sandra quante risate.  Quando girammo “Cascina Vianello” quelle cadute che la Mondaini faceva con quei tacchi …. No riuscivamo a proseguire le scene, per le risate che facevamo.

Lei ha accompagnato Sandra durante il periodo in cui stava male. Come viveva la malattia?

Purtroppo devo dire che inizialmente non sapevo nulla che Sandra avesse un tumore ai polmoni, lo scoprii quasi casualmente parlando con lei. Non avevo ancora letto nemmeno i giornali e la notizia ancora non si era diffusa.

Rimasi basita e non reagii per come avrei dovuto, parlai subito di altro, di lavoro. Era come se non volessi neanche parlare di malattia. Ognuno ha un suo modo per esorcizzare il dolore.

Mi ricordo che poi partimmo per girare “I misteri di cascina Vianello” e Sandra continuò a dare del suo meglio sul set. Per fortuna tutto fu preso in tempo, ma la sua forza e la sua energia erano straordinarie. Il lavoro comunque è la panacea di tanti mali, ti aiuta ad andare oltre con la mente e ti dà la giusta carica.

Loro amavano a dismisura il piccolo Gian Marco. Infatti decisero di adottarsi un’intera famiglia di filippini …

Tanti anni fa, quando mi trovavo con Sandra a Milano mi ricordo che uscivamo dagli studi, stavamo scendendo delle scale e a quel punto mi disse “Ora sono proprio contenta perché ho ottenuto 2 grandi gioie: tornare a vivere a Milano e avere un bambino”. Il bambino era Gian Marco.

Sandra da donna intelligente quale fosse, sapeva che per Gian marco era una zia perché il piccolo Gian, aveva dei genitori.

Sandra e Raimondo erano credenti?

Questa è una domanda che mi prende un po’ di sorpresa perché sinceramente non lo so, non ne avevamo mai parlato.

Da quello che ho potuto vedere … presumo che avessero una loro fede, ed un loro interessamento a qualcosa che non era terreno. Avevano una sorta di spiritualità. I loro funerali sono stati in chiesa per cui presumo che erano cattolici e credenti.

E lei crede in Dio?

Mi sento di dire che non so se esista Dio, non lo conosco. Però con tutta onestà ammetto che la figura di Cristo mi ha sempre accompagnato nella mia vita e tutt’ora mi accompagna.

Quando ero piccola e andavo a scuola e al catechismo, la figura di Gesù presentato nelle immagini, così bello, biondo …  era considerato da me il mio primo fidanzato!

Forse sto dicendo una follia, ma quando da bambina immaginavo i fidanzati e gli amori pensavo a Gesù. Mi sentivo la sua fidanzata e parlavo con Gesù della mia quotidianità.

Cristo pare che sia veramente esistito, pare sia stato un uomo e pare che i suoi discepoli abbiano scritto i Vangeli.

Il Vangelo mi sembra un libro straordinario e più volte ho pensato che basterebbe seguire il contenuto di esso per vivere una vita felice.

Dentro il Vangelo credo che ci sia la somma dell’uomo.

Ad esempio non riesco a credere nell’aldilà, non riesco a credere che un giorno quando morirò possa riabbracciare mia madre anche se mi piacerebbe. La mia mente piccola e ristretta per quando possa essere, in questo momento, me lo impedisce.

Contemporaneamente per quel poco che ho letto del Vangelo mi sembra di capire che se noi riuscissimo a mettere in pratica alcune cose del Vangelo come “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” oppure “ama il prossimo tuo come te stesso” che è una cosa di una difficoltà enorme … sarebbe una cosa straordinaria!

Mi piace il Vangelo perché ci sono molti riferimenti alla gioia. Gesù è gioia! Ecco perché mi ha sempre attirata la sua figura.

Quali sono i suoi progetti lavorativi?

Ho terminato di fare uno spettacolo al teatro La Cometa di Roma “Finchè vita non ci separi” che ha riscosso un enorme successo ed è giunto alla 5° stagione.

Adesso sono in partenza per il Molise dove debutteremo nuovamente con “Parenti serpenti” insieme a Lello Arena e presto sarò nuovamente sua moglie Trieste.

Porteremo questo spettacolo in una bella e grande tournè che concluderemo a gennaio a Napoli al teatro Cilea. (Risposta Prima del Covid)

Servizio di Rita Sberna