Il “Laudato si” del Poverello di Assisi

Il 17 settembre 1224, San Francesco ricevette le stimmate a la Verna (dopo quaranta giorni di digiuno e preghiera). Morì due anni dopo la sera del 3 ottobre 1226 alla Porziuncola: fino all’ultimo giorno della sua vita si fece ripetere la strofa della “sorella morte corporale” del Cantico delle Creature.

Francesco compose il Cantico (conosciuto anche come il Cantico di Frate Sole e Sorella Luna) tra il 1224 e il 1226 mentre era malato e quasi del tutto cieco.

Il Cantico è stato scritto (con un accompagnamento musicale) in volgare umbro e non in latino per essere accessibile e comprensibile a tutti, a tutto il popolo di Dio.

Ho deciso di parlare del Cantico delle Creature per la sua bellezza ma soprattutto per la sua profondità. È un messaggio di speranza per tutti…quanti di noi in questo periodo hanno il morale giù sentendo quello che succede nel mondo e intorno a noi, quanti sono anche nella prova?…vi invito a fermarvi un attimo e a pregare come il Poverello di Assisi.

Francesco non compose il Cantico nel fiore dell’età ma a pochi anni dalla sua morte, era ammalato, sofferente ma lodava e celebrava Dio attraverso il Creato.

“Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione (…) insieme a tutte le creature, specialmente il fratello sole, la luce del giorno, tu ci illumini tramite lui. Il sole è bello, radioso, e splendendo(…)per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, lucenti, preziose e belle (…)”. Queste parole risuonano ancora più forte se pensiamo che San Francesco non vedeva con gli occhi (essendo quasi cieco) ma con gli occhi dell’anima…quanta meraviglia! La sapienza del cuore spinge ad essere grati per tanta bellezza che ci circonda.

Nel 1225 era nata una discordia ad Assisi tra il vescovo Guido II e il podestà Oportulo di Bernardo. Francesco malgrado la sua malattia aggiunse la strofa seguente al Cantico: Lodato sii, o mio Signore, per coloro che perdonano in nome del tuo amore e sopportano “infirmitate et tribulatione” (infermità e sofferenze).
Beati quelli, che sosterran
no in pace, che da Te, Altissimo, saranno incoronati (Beati quelli che sopporteranno tutto questo con serenità, perché saranno ricompensati da te, o Altissimo)”.

Un giorno, il vescovo e il podestà si incontrarono su un piazzale circondati da gente ed è allora che due frati inviati da Francesco intonarono il canto pregando. Tutti furono commossi di questa chiamata all’amore fraterno e alla pace. Così il perdono e la pace tornarono nella città.

Sapendo che la sua malattia era incurabile e che sarebbe morto presto, Francesco in un momento di preghiera scrisse l’ultima strofa del Cantico:

Laudato si, mi Signore , per sora morte corporale, dalla quale nessun omo vivente può scampare.

Guai a quelli che morranno ne li peccati mortali. Beati quelli che si troverà nelle tue santissime voluntati, che la morte seconda non gli farà male”(Lodato sii mio Signore per la morte del corpo, dalla quale nessun essere umano può fuggire, guai a quelli che moriranno nel peccato mortale.
(Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. La seconda morte, non farà loro alcun male. Lodate e benedite il mio Signore, rendete grazie e servitelo con grande umiltà)”.

Francesco dunque invita a superare la paura della morte e a vivere in armonia con Dio evitando il peccato e facendo del bene….allora la vera letizia sarà l’unione perfetta nell’Amore eterno di Dio.

Testo del Cantico in italiano:

Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionare il tuo nome.
Lodato sii, che tu sia lodato, o mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente il fratello sole, la luce del giorno, tu ci illumini tramite lui. Il sole è bello, radioso, e splendendo simboleggia la tua importanza, o Altissimo, Sommo Signore.
Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, lucenti, preziose e belle.
Lodato sii, o mio Signore, per fratello vento, per l’aria, per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno, rendo grazie per ogni tempo tramite il quale mantieni in vita le tue creature.
Che tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è tanto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, tramite il quale illumini la notte. Il fuoco è bello, giocondo, vigoroso e forte.
Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci nutre e ci mantiene: produce frutti colorati, fiori ed erba.
Lodato sii, o mio Signore, per coloro che perdonano in nome del tuo amore e sopportano infermità e sofferenze.
Beati quelli che sopporteranno tutto questo con serenità, perché saranno ricompensati da te, o Altissimo.
Lodato sii mio Signore per la morte del corpo, dalla quale nessun essere umano può fuggire, guai a quelli che moriranno nel peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. La seconda morte, non farà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, rendete grazie e servitelo con grande umiltà.