“In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio”

Illustrazioni Vangelo Cristian Nencioni

Martedì della III settimana di Avvento

15 dicembre, san Valeriano di Avensano

Mt 21, 28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

COMMENTO

Più che la parola conta per Gesù l’effettiva obbedienza alla volontà di Dio. E noi, in quale dei due figli ci vediamo riflessi?

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Il primo disse “no” e fece “sì”. Il secondo disse “sì” e fece “no”. Non si potrebbe immaginare un terzo figlio che attui un “sì” completo? La Vergine Maria, senza alcun dubbio, rientrerebbe nel terzo tipo, come è solito sottolineare il nostro Fondatore, Mons. João Scognamiglio Clá Dias, poiché disse il suo “fiat” nell’Annunciazione e perseverò sottomessa alla volontà di Dio fino alla Croce!

Noi invece? Saremo come i farisei bravi a parlare ma pigri o capricciosi nell’agire? O cerchiamo di sottometterci in tutto al Signore? La nostra storia si deciderà con il segno dell’eternità felice se effettivamente metteremo in pratica le parole di Dio, ossia, se obbediremo ai dieci comandamenti.

Viviamo in un mondo strutturato talmente al rovescio rispetto alla sapienza divina che non è mica facile essere buoni cristiani. Pensiamo alla difficoltà che rappresenta per gli adulti e per i fanciulli la virtù della castità. I telefoni, le televisioni – “religiosamente” sempre accese in alcuni focolari – internet, sono luoghi dove vengono mostrate le più sporche scene sotto pretesto di libertà. I nostri bambini imparano in modo precoce, brutale ed errato la sacra realtà dell’intimità, come se si trattasse di un banale e morboso gioco. Il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: il libertinaggio più sfrenato mina la salute mentale e corporale di tantissime persone, giovani o vecchie, imprigionandole nel vizio della carne e spegnendo il dono della fede. Vogliamo opporci a questa sporca corrente che tutto invade e distrugge? Dobbiamo essere coraggiosi e prendere delle misure che saranno vere e autentiche rinunce. Dire “sì” al padre e andare a lavorare nella vigna è un atteggiamento, oggi come oggi, da eroi.

Pensiamo all’invidia, all’orgoglio, alla presunzione, al culto pressoché idolatrico dell’apparenza fisica: tutti vizi stimolati dalle pubblicità, dai film, da certi romanzi. Come si fa a essere umili senza la retta nozione del rispetto dovuto a noi stessi e agli altri, che è anche una caratteristica dello spirito cristiano? Bisogna comportarsi in un modo per niente gradito alla maggioranza di quelli che ci circondano. Ma avremo la forza? Non siamo tutti così deboli?

Anzitutto è necessario lasciarsi convincere dal Signore, come i pubblicani e le donne di malaffare che avevano creduto a Giovanni il Battista. Ma questo non basta. Si deve progredire nella virtù soffocando ed estirpando i vizi. Come fare?

Ricorriamo all’intercessione della Vergine Maria, Mediatrice Universale di tutte le grazie. Con il suo aiuto l’impossibile non esiste più. Tutto diventa facile grazie alla sua materna protezione e alla grazia abbondante che ci ottiene da suo Figlio Gesù.

Ascoltiamo la Parola, lasciamoci convincere e mettiamoci sulla strada del Paradiso sostenuti dalla potentissima mediazione di Maria Santissima.