Giovanni Paolo II era solito andare a sciare sulla neve. Lo faceva spesso, andava in montagna e nell’anonimato sciava; colazione a sacco e poi subito sopra gli sci.
Il 14 marzo 1989, Giovanni Paolo II andò a sciare a Campo Felice in provincia dell’Aquila, solitamente telefonava il giorno prima dal Vaticano, per avvisare del suo arrivo.
Quel giorno, Karol Wojtyla arrivò accompagnato dal suo autista e dal suo segretario di fiducia Stanisław Dziwisz, e nell’altra auto vi erano gli uomini della scorta.
Wojtyla sciava a 1900 metri di altezza e quella mattina effettuò circa cinque o sei discese.
Successe in quell’occasione un aneddoto molto divertente.
Quel giorno in cui Giovanni Paolo II arrivò a Campo Felice, le voci della sua presenza, non si erano ancora sparse tra la gente, così uno sciatore vedendo un uomo vestito di bianco gli fece una battuta: “oh me sembri il Papa”, Wojtyla senza proferire parola, fece a questi un sorriso e proseguì la sua discesa.
A raccontare quest’episodio è Gennarino Di Stefano, il Sindaco di Rocca di Cambio che in quegli anni era il responsabile degli impianti. Il Sindaco inoltre, quel giorno vide cadere Giovanni Paolo II dagli sci, così gli si avvicinò chiedendogli se fosse tutto apposto e Karol rispose “Bisogna prendere tutto quello che il Signore ci manda” con aria molto serena.
Questo racconto ci mostra un Giovanni Paolo II che non solo amava lo sport, ma lo praticava come una persona comune, non voleva pubblicità, era un uomo tra la gente, che si lasciava avvicinare dalle persone. Inoltre le sue discese sugli sci, erano anche fatti di momenti dedicati alla preghiera e alla contemplazione.
Il Sindaco Gennarino Di Stefano, nonostante siano trascorsi 28 anni da quel giorno, ricorda i minimi dettagli della vicenda come se fossero avvenuti ieri.