La Pira: Profeta disarmato per la Pace

O Maria, Regina della pace: fa’ che non ci stanchiamo mai di pregare, sperare, operare per la grazia, la pace e la prosperità di tutte le nazioni.

O Signora di Fatima: fa’ che Occidente e Oriente siano uniti da un ponte di grazia e di fraternità, ponte di unità e pace per la Chiesa e per le Nazioni.

O Vergine della Tenerezza di Kiev e di Mosca: aiuta Oriente e Occidente a riscoprire il tesoro nascosto di immenso valore, tesoro di fede cristiana. tesoro di santità e preghiera ,tesoro di cattedrali e monasteri, tesoro di bellezza, arte, liturgia, tesoro di fedeltà a Cristo Risorto e a te, Maria Assunta.

O Regina della Pace, prega per noi. Amen”.

(G. La Pira)

Questa preghiera di La Pira (noto come il “sindaco santo”) è oggi di straordinaria attualità…Dall’inizio della guerra in Ucraina sono arrivate al pontefice diverse richieste per la Consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Papa Francesco ha accolto l’appello e ha invitato il popolo di Dio e i vescovi di tutto il mondo ad unirsi con lui in preghiera questo venerdì 25 marzo: il Santo Padre compirà l’atto di Consacrazione (secondo le richieste della Madonna di Fatima) a Roma alle 17, mentre il cardinale Krajewski farà lo stesso nel Santuario di Fatima dedicato a Nostra Signora.

Giorgio La Pira nasce a Pozzallo, in Sicilia, il 9 gennaio del 1904 e muore il 5 novembre del 1977. È stato dichiarato venerabile da Papa Francesco il 5 luglio 2018.

Fu sindaco a Firenze dal 1951 al 1957 e dal 1961 al 1965. Era un “mistico della politica”, un uomo di fede e d’azione impegnato in particolar modo per il dialogo e la pace tra i popoli.

È stato “apostolo” e “testimone del Vangelo” nell’ambiente in cui il Signore lo aveva posto.

Nel 1959, La Pira fu il primo uomo politico occidentale a superare la “cortina di ferro” per recarsi in Russia “creando un ponte di preghiera, unità e pace tra oriente ed occidente”.

Per lui l’“attività governativa non è carriera, potere, privilegio di sé” ma “servizio” alla storia e all’umanità attraverso una vocazione sociale impregnata di Dio. La sua missione è un importante testimonianza di vita e dovrebbe essere fonte d’ispirazione per molti governanti dei nostri giorni e per tutti noi.

Giovedì 24 marzo, durante l’udienza al Centro Femminile Italiano, il Santo Padre ha ribadito che

la soluzione alla guerra non è la “ vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica” né “ altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti, un modo ormai globalizzato, e di impostare le relazioni internazionali“. Il pontefice ha espresso anche vergogna nel constatare “che un gruppo di Stati si è compromesso a spendere il 2 per cento del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo” definendo un tale atteggiamento pura “pazzia”.

L’Italia, l’Europa e il Mondo hanno bisogno di nuove prospettive politiche e si può dire in questo senso che La Pira è un profeta dei nostri tempi.

Il suo famoso Discorso di Dakar fa eco alle parole di Papa Francesco e risponde alle preoccupazioni odierne del nostro mondo contemporaneo:

Il “sentiero di Isaia” passa dunque dalla trasformazione delle armi in aratri, cioè da spese per la distruzione a spese per lo sviluppo: gli uomini e i popoli sono uguali, la terra appartiene a tutti: è, in certo senso, una res communis omnium […]. Dalla guerra alla pace e dalla ingiustizia alla giustizia: è questa inversione di rotta l’inevitabile contrassegno di questa “età utopica” della storia: il nuovo nome della pace è progresso. Questa età storica presente è specificata non solo dall’impossibilità della guerra e dall’inevitabilità del negoziato ma altresì dalla liberazione dei popoli dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia! Questi popoli nuovi emergono rapidamente nella storia e diventano i protagonisti essenziali della storia nuova del mondo. La ricerca della pace, la distensione tra le superpotenze non come mantenimento del “disordine costituito” ma come impulso a una nuova metodologia di liberazione conforme alla situazione atomica, spaziale e demografica, tecnica e scientifica della storia nuova del mondo”.

Perché da sempre il rivoluzionario messaggio di Dio per l’umanità è stato L’AMORE…con Papa Francesco preghiamo per la Pace:

Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono”.