La vita di Luigina Sinapi e la profezia alle Tre Fontane

Madonna delle Tre fontane

La vicenda ha per protagonista Luigina Sinapi (1916-1978), una bambina “strana”, che fin dall’infanzia dimostrò una predisposizione per il sacro: ancora piccola citò in latino alcuni versi dei Salmi allo zio prete, immerso proprio nella lettura di quel libro della Bibbia. La sua fanciullezza e adolescenza furono caratterizzate da piccoli episodi soprannaturali, che hanno fatto di questa veggente una creatura fuori dalle norme.

Non ancora ventenne, Luigina Sinapi fu colpita da un tumore, a causa del quale i medici avevano lasciato poche speranze alla ragazza, che languiva moribonda nel suo letto. Un giorno le apparvero la Vergine e Gesù Cristo, che le chiesero di scegliere se accettare la morte e accedere al cielo, o se invece diventare “una vittima espiatrice per la Chiesa e i preti”.
La veggente accettò la seconda possibilità e ciò lasciava intravedere per lei un futuro molto difficile, contrassegnato da un rilevante impegno morale; invece, Luigina guarì immediatamente e per il resto della vita si definì “creatura espiatrice per le colpe del mondo”, accettando con grande forza l’incarico affidatole: “vivrai come donna comune (…); solo pochi ti capiranno e tu soffrirai”.

Luigina Sinapi ebbe modo anche di sperimentare altre situazioni soprannaturali: la bilocazione, continue estasi, la conoscenza di lingue sconosciute. Inoltre, individuò anche una specie di “codice cromatico”, attraverso il quale la Vergine dava alla donna indicazioni per comprendere i messaggi, che le comunicava; tale codice era determinato dal colore del mantello di Maria e traduceva l’invito alla espiazione con il viola, all’amore con il rosso, alla mitezza con il rosa.

Le apparizioni, cui Luigina assistette il primo sabato di ogni mese e in occasione delle feste mariane, erano annunciate da suoni e cori angelici e Maria era caratterizzata da una forte luce, che faceva parere oscuro tutto quanto era intorno all’eterea figura.

Al termine di questi incontri, la veggente cadeva in uno stato di prostrazione fisica, che spesso faceva temere per la sua salute, ma in breve tempo riacquistava le forze e riprendeva il suo impegno morale e religioso.

Luigina Sinapi ebbe, oltre alle visioni del sabato e delle feste della Madonna, anche altre apparizioni, tra le quali è molto nota quella avvenuta, negli anni Sessanta, nel cuore di una notte: mentre Luigina dormiva profondamente, la Madonna la svegliò per comunicarle la presenza di una bomba nel suo quartiere. L’avvertimento si rivelò esatto e solo l’intervento degli artificieri evitò una strage.

IL MIRACOLO DELLE TRE FONTANE
Un importante incontro era stato registrato nel 1937 nella grotta adiacente la chiesa delle Tre Fontane a Roma, edificio posto in un bosco di eucalipti alla periferia di Roma; esso deve il suo nome alla tradizione, che vi riconosce il luogo del martirio di san Paolo, la cui testa, dopo la decapitazione, rimbalzò per tre volte, generando in ogni punto in cui toccava terra, una fonte. Intorno alla chiesa vi sono numerosi anfratti e grotte, in una delle quali Luigina entrò durante una gita alle Tre Fontane.

All’interno della caverna la veggente, scorgendo la Vergine piangente con gli occhi bassi, stupita si guardò intorno e, in un angolo, trovò i resti di un feto, quasi certamente abortito e gettato in quel luogo oscuro, lontano da occhi indiscreti.

Luigina, dopo aver dato sepoltura a quelle povere ossa, si accorse che la Madonna la guardava teneramente per il gesto di carità e di amore compiuto; in seguito la Vergine disse: “Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (…). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo papa”.

La Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto fisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli.
La veggente parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; dieci anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII!
Forse anche in ragione della profezia mariana, il nuovo papa ebbe nei confronti delle apparizioni delle Tre Fontane un atteggiamento di particolare disponibilità, dimostrandosi sempre più convinto della loro autenticità.

Ma tra le parole, che la veggente romana aveva udito dalla Madonna, c’era anche l’annuncio della straordinaria conversione di un anticattolico e della sua totale partecipazione all’esperienza mistica proposta da Maria, un fatto che avrebbe consolidato il culto della Vergine delle Tre Fontane.