Le visioni della beata Anna Katharina Emmerick sul paradiso e gli arcangeli

Foto di Peter H da Pixabay

La mistica fece un viaggio straordinario insieme all’arcangelo San Michele in visione del paradiso

Anna Katharina Emmerick nata a Coesfeld, l’8 settembre 1774  e morta a Dülmen, il 9 febbraio 1824, è stata una monaca cristiana e mistica tedesca, venerata come beata dalla Chiesa cattolica, grazie alle doti di veggente e di altri doni soprannaturali, come stigmate, bilocazione, levitazione, divinazione ed estasi. La beata nel corso della sua vita terrena è stata portavoce di numerose profezie che riguarderebbero il futuro della Chiesa.

Grazie a queste doti straordinarie, il Signore le permise di fare un viaggio insieme all’arcangelo San Michele, che la portò in visita nel paradiso eterno.

Dai suoi scritti è possibile leggere nel dettaglio i suoi racconti. In uno dei suoi tanti scritti si legge: «Volava sopra di me, mentre il cielo diveniva sempre più chiaro, di un blu tenue. Il sole e gli altri astri mi apparivano adesso come dei volti umani. Mi guidò per tutta la terra e attraverso tutti i mondi celesti. Vidi innumerevoli giardini e la frutta con le sue caratteristiche. Spero che questi segreti mi restino ancora aperti in modo che possa trarne medicinali per guarire i devoti e la povera gente. Vidi cori di Santi e, spesso, sparpagliati dappertutto, Santi con i simboli dei loro ordini religiosi e le loro caratteristiche individuali».

Continuando a leggere il racconto di questo viaggio, la Emmerick dice: «Un mondo maestoso e indescrivibilmente meraviglioso che aveva le sembianze di una cupola gigantesca: la base era come un piano blu circondato da un anello di luce sul quale ce n’erano ancora altri nove. Su ognuno di questi si erigeva un trono e differenti cori di Angeli. Da ogni trono si innalzavano archi pieni di colori, frutta, pietre preziose e tutti gli infiniti doni di Dio. Questi archi tendevano verso l’alto e si intrecciavano tra di loro formando così una cupola sulla quale, in cima a tutto, c’erano tre altri scanni, oppure troni di Angeli. Al centro si trovava quello dell’Arcangelo Michele. Quest’ultimo si librava nell’aria, e depose il tabernacolo della Chiesa sulla cupola».

Colpisce, andando avanti nei racconti, (che sono stati riportati in un libro di don Marcello Stanzione “Antologia Angelica” -Ancilla editrice) la descrizione che la beata mistica fa dell’arcangelo San Michele: «Aveva un elmo con una cresta sul capo. La parte superiore del corpo era avvolta da un’armatura e cinta da legacci, la sua veste scendeva fino alle ginocchia come un grembiule increspato. In una mano aveva una lunga bacchetta con una croce e, sotto, una bandierina con l’effige di un agnello, nell’altra mano portava invece una spada fiammeggiante».

Ma in questo viaggio mistico, Anna Katharina Emmerick incontra anche la maestosità della Vergine Maria e la visione divina della Santissima Trinità.

Sulla Madonna racconta: Al centro, elevata un po’ più sopra Michele, «si trovava Maria circondata da innumerevoli anime luminose di Angeli e Vergini. La grazia di Gesù passava, attraverso Maria, ai tre Arcangeli. Ognuno dei tre Arcangeli irradiava tre doni divini su tre dei nove Cori degli Angeli, e questi, a loro volta, agivano di nuovo su tutta la natura e la storia».

Fonte Gaudium Press di Rita Sberna