L’Enciclica Divies in Misericordia di Giovanni Paolo II
Queste parole ci offrono un quadro chiaro, di come noi
ancora oggi siamo fermi ad una fede molto superficiale, siamo come in un museo delle cere, vediamo con meraviglia e con stupore, le opere dei grandi santi e dei grandi filosofi della storia del mondo e della chiesa, ma noi a quella bellezza che scende nelle profondità del cuore e dell’anima dell’uomo, non ci vogliamo avvicinare.
Ma così rischiamo seriamente di perdere tutto la bellezza dell’uomo e del Cosmo che Dio ha creato.
Qua però entra in ballo anche il Poverello di Dio,
San Francesco d’Assisi, il quale nella Sua infinita lungimiranza disse:
“ Troverete la fede in Dio, contemplando la bellezza e la perfezione del Creato “
Dio ci parla attraverso la Sua creazione, e che cosa significa tutto questo, cogliere i segni di Dio e viverli a pieno nella nostra vita, senza dubitare, ma dovendo sempre ringraziare Dio per ogni minima cosa che ci offre.
Vedete come tutto nella fede si collega, Abbiamo iniziato con la Dives in Misericordia di san Giovanni Paolo IIç, e siamo arrivati a San Francesco d’Assisi.
Il Papa non lo dice chiaramente, ma chi è quel santo che poneva tutta la Sua fede nei segni di Dio ? Nei segni del cosmi, quindi del Creato, il Poverello di Assisi, San Francesco.
Ora qualcuno dirà che sono esagerato, e no cari amici, perché se noi tutti vogliamo il Paradiso, dobbiamo cogliere nella nostra vita, tutti quei segni quotidiani che Dio offre, ogni giorno, ma che a noi sembrano miseramente banali.
Dio ci chiede di avere coraggio, di saperli vedere, di saperli accettare nella nostra vita, ma prima di tutto Dio ci chiede proprio di saperli vivere.