Mamma Celeste guariscimi! E fu così che due bambini guarirono a Medjugorje
Che dicevano i medici dell’ospedale Bambin Gesù di Roma?
Si tratta di una stipsi grave e ostinata, aggravata da un colon ridondante. A Raffaele viene diagnosticato un fecaloma nella parte alta del colon, centralmente, per cui necessita di una lunga terapia al fine di ripulire l’intestino e di togliere il dolore atroce al bambino. Al termine della terapia occorre, poi, una manometria ano-rettale per escludere un deficit motorio del colon, risolvibile chirurgicamente.
Nella vicenda di Raffaele due sante sono state coinvolte: la Beata Madre Speranza Alhama, venerata a Collevalenza e Santa Gianna Beretta Molla. In che modo?
Io chiedo, su consiglio di Paolo Brosio, alle Ancelle del Santuario dell’Amore Misericordioso, l’acqua che sgorga a Collevalenza, dove Madre Speranza, su indicazione divina indicò il punto preciso in cui scavare un pozzo e da allora, quel paesino che da sempre aveva sofferto la mancanza di acqua, divenne meta di pellegrinaggi, dove i fedeli hanno la possibilità di fare il bagno, ma anche di bere l’acqua e portarla a casa, con la fede e la preghiera. Contestualmente chiedo preghiere per mio figlio al Santuario di Mesero, dove, come nella vicina Magenta, si venera Santa Gianna Beretta Molla, medico pediatra, sposa e madre, a cui Raffaele viene affidato.
Il 15 aprile 2015 il corriere mi porta il pacco contenente l’acqua, che io offro al bimbo. Lo stesso giorno viene celebrata una messa con un’intenzione particolare a Mesero per Raffaele.
Il mattino seguente, mentre io recito la novena di Madre Speranza e subito dopo quella di Santa Gianna Beretta Molla, Raffaele riesce ad evacuare, dopo tanti mesi, senza aver fatto prima il clistere evacuativo a base di soluzione fisiologica.
Come e quando avviene la guarigione di Raffaele?
Il 21 aprile 2015, viene consegnata a Medjugorje da Paolo Brosio, la fotografia di Raffaele alla veggente Vicka, che ha ricevuto dalla Gospa l’incarico di pregare per i malati: da quel momento la situazione si ribalta! Raffaele inizia ad andare di corpo senza problemi e senza l’ausilio dei clisteri, ritorna, inoltre, ad essere il bambino di prima, che mangiava con appetito e correva tutto il giorno per casa. Il 28 aprile, giorno in cui ricorre la festa di Santa Gianna Beretta Molla, morta appunto la mattina del 28 aprile del 1962, patrona delle mamme e dei bambini, Raffaele esegue la manometria ano-rettale che scarta l’ipotesi di un deficit e riscontra un alvo regolare.
Anche Raffele come la sorellina Letizia, fa la richiesta di andare a Medjugorje. Arrivati dalla Mamma celeste che succede?
Raffaele, traumatizzato dai dolori avuti per tanto tempo, sebbene non abbia più i suoi problemi intestinali, non riesce, però, a superare la paura di sedersi sul vasino per evacuare, continuando a fare per mesi la cacca negli slip.
Questo comporta un grave disagio per il bambino, che si trova a vivere questa situazione alquanto imbarazzante, che gli impedisce di fare molte cose che i suoi coetanei fanno, anche andare all’asilo.