“Il mio amore per la Vergine Maria attraverso l’interpretazione teatrale”

Parliamo di fede, e di devozione mariana con una grande artista a 360 ° che è nata in una famiglia di artisti.

La sua città di origine è Savona, il nonno e lo zio sono due bravi tenori, la mamma è stata una Miss, il papà un mercante d’arte, il cugino pittore d’arte contemporanea e lei a soli 4 anni venne proclamata Miss Mon bebè.

Il suo primo sipario si apre a soli 14 anni. E da allora, di strada ne ha fatta tantissima: tra numerosissime fiction, teatri, film, televisione e cinema.

Lei è la bravissima Daniela Poggi che conosceremo oggi sotto una veste spirituale.

 

Hai un immenso amore per la madre di Dio, e diverse volte hai avuto il privilegio di interpretarne il ruolo in musical e film come in “Paolo Di Tarso. Cos’ha significato per te?

Quando mi chiamarono per interpretare la Madre di Gesù, per me fu un emozione fortissima. Mi chiesi se ne ero all’altezza e se era giusto che la interpretassi io, perché mi ero staccata dal fatto che sono un’attrice, ho visto soltanto il fatto che dovevo dare vita, corpo e parola alla Madre di Gesù.

L’esperienza è stata bellissima, ho vissuto la parte della vita di Maria, che riguardava il momento dopo la Resurrezione di Gesù.

Attualmente sto portando in giro un monologo teatralizzato con musica dal vivo, con una flautista e un’artista, il monologo si chiama “Vengo a te Maria”. Questo lavoro è nato sulla base di una richiesta che mi è stata fatta da un parroco.

Mi sono posta tante domande sul dolore di Maria per la morte di Suo figlio in Croce e a volte mi chiedo se esista un testo, qualche scritto che specifichi se Maria sapesse che il Figlio sarebbe risorto.

 

Sempre nel 2000 un altro grande evento segna la tua esistenza: l’incontro con San Giovanni Paolo II per ben due volte …

E’ stato un bellissimo incontro che mi ha regalato un emozione fortissima. La prima volta sono andata con mia madre mentre la seconda volta, durante il Giubileo.

La cosa incredibile è che quando lui mi ha accarezzato la guancia, l’unica cosa che gli ho potuto dire è stata “Che Dio La benedica”.

E’ stato un uomo che con la sua sofferenza, la sua malattia, la sua semplicità ci ha fatto sentire simili a lui. Lui era molto devoto di Maria.

Il 2010 è stato un anno difficile per te. Tua madre è salita al cielo per via dell’Alzheimer. E’ stata lei che ti ha trasmesso la fede? 

Sono nata in una famiglia cattolica anche se mio padre non frequentava la chiesa assiduamente. I miei genitori erano separati, quindi ho vissuto con mia madre. Lei mi ha portata sulla strada della fede.

Ho ricevuto i sacramenti, poi sono stata in collegio dalle suore ed il percorso di fede poi l’ho percorso da sola, sentendo sempre la necessità di approfondire la mia fede.

La tua conversione inizia tramite un pellegrinaggio che hai fatto insieme a tua madre, prima che si ammalasse. Puoi raccontarci meglio?

Si, siamo state a Lourdes, mia mamma è stata una miracolata e quindi andavamo sempre a Lourdes.

 Nel 2001 hai fatto una missione in Africa e sei diventata ambasciatrice dell’Unicef. Quest’esperienza cosa ti ha insegnato?

Siamo andati con l’Unicef per la raccolta fondi a conoscere i bambini bisognosi e a vedere quali erano le problematiche.

Abbiamo cercato di far costruire il reparto maternità che non c’era in ospedale, per dare la possibilità di effettuare parti ed emergenze. Non so di quanto sia migliorata la situazione.

Questa esperienza mi ha fatto pensare al fatto che siamo molto fortunati rispetto a molti fratelli e bambini che quotidianamente muoiono, come tante donne che muoiono di parto perché non hanno le cure dovute.

Perché hai un legame particolare con santa Rita?

Santa Rita è la mia santa protettrice, sono stata votata a lei, alla mia nascita per cui sono un ex voto. E’ la santa alla quale mi rivolgo ogni giorno, nelle mie disperazioni e solitudini.

Servizio di Rita Sberna