Mons. Giovanni D’Ercole “Insegnare, ascoltare e pregare per essere dei veri testimoni”

Il vescovo emerito di Ascoli Piceno, mons. Giovanni D’Ercole, qualche settimana fa è stato invitato presso l’associazione Sacri (fondata dal veggente delle Tre Fontane, Bruno Cornacchiola) che riceveva le apparizioni della Vergine della Rivelazione, per una sua testimonianza e catechesi.

E’ interessante il racconto di mons. Giovanni D’Ercole, il quale presso l’associazione Sacri (fondata da Bruno Cornacchiola il veggente che riceveva le apparizioni della Vergine della Rivelazione, convertitosi dal protestantesimo al cattolicesimo) ha raccontato che la sua vocazione nasce grazie a una grande devozione che sua madre aveva per la Vergine della Rivelazione, alla quale sempre si rivolgeva e pregava. Le Tre Fontane, per D’Ercole sono un luogo d’infanzia, molto conosciuto e frequentato e la figura della Vergine è stata da sempre presente nella sua vita, sia prima di diventare sacerdote che dopo.

Durante questa sua testimonianza, mons. D’Ercole ha fatto una profonda catechesi rivolta soprattutto a tutti coloro che sono chiamati a svolgere la missione di “catechisti”.

“I catechisti non devono semplicemente insegnare qualcosa a qualcuno ma devono testimoniare un’incontro personale che si è vissuti con Dio e che anche gli altri avranno modo di provare grazie all’esempio di chi lo ha gia vissuto” afferma D’Ercole.

Inoltre il vescovo emerito invita a ritornare all’essenziale, all’annuncio del Vangelo proprio come hanno fatto i primi cristiani e come ci invita a fare Papa Francesco.

Secondo mons. Giovanni D’Ercole, la catechesi acquista più valore se riuscisse ad iniziare dall’annuncio del Vangelo, e questo avveniva soprattutto quando anni fa esistevano più famiglie che pregavano e insieme al latte materno cibavano i figli anche della Parola di Dio. “Oggi le famiglie- dice mons. D’Ercole– sono prese da altre occupazioni e non trovano mai spazio per Dio e per la preghiera.”

Continua- “Aiutare i bambini a scoprire la bellezza della Madonna nella nostra vita è una strada privilegiata per incontrare Gesù”.

La decisione di lasciare tutto di mons. D’Ercole e la preghiera

“Ero un vescovo diocesano ma ad un certo punto ho deciso di lasciare tutto per dedicarmi esclusivamente alla preghiera” afferma Giovanni D’Ercole. In questo momento storico la prima necessità più grande è la preghiera e ce lo ricorda spesso Papa Francesco, chiedendo sempre preghiere per lui. Ma bisogna pregare ascoltando non recitando preghiere, devozioni meccaniche, bisogna imparare ad ascoltare per imparare a pregare, creando così molti spazi di silenzio.

Mons. D’Ercole aggiunge anche che oggi molti giovani vanno alla ricerca di tecniche come lo yoga per cercare un pò di silenzio, ma bisognerebbe semplicemente fare silenzio attorno a noi e mettersi in ascolto del Signore, allora sì che tutti troverebbero molta pace soprattutto i giovani che vanno alla ricerca di questa pace con metodi e strumenti sbagliati.

“Il primo passo per imparare a pregare è quello di smettere di recitare troppe preghiere ma innanzitutto imparare ad ascoltarsi nel silenzio e ad ascoltare Dio nel nostro cuore attraverso l’azione dello Spirito Santo” conclude D’Ercole.

Una frase che disse don Oreste Benzi è “Il mondo si salva stando in ginocchio”, contemplando, adorando e pregando.