Si è tenuta, lo scorso 12-13 dicembre, la 44° Conferenza Nazionale Animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo, sul tema E voi siete tutti fratelli – Nessuno si salva da solo.
Tra i relatori, hanno figurato: don Giulio Maspero, docente di teologia dogmatica presso la Pontificia Università della Santa Croce; il cardinale Enrico Feroci, rettore del Santuario del Divino Amore di Roma, già direttore della Caritas della diocesi di Roma; Rosanna Vigili, docente di esegesi biblica; Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito.
La complessa scelta di spostare le sessioni della conferenza in diretta Web è stata vincente: più di 10.000 sono state le adesioni online. L’evento ha visto la partecipazione di tutti i gruppi e comunità. Da segnalare, in particolare, la testimonianza del gruppo Maria Stella del Mare di Valguarnera Caropepe (Enna), nelle parole del coordinatore del gruppo, Francesco Lattuca: “La conferenza ha proposto diversi momenti di riflessione, a partire dall’enciclica Fratelli Tutti e dal suo messaggio di fratellanza, esplicato anche nel titolo del convegno E voi siete tutti fratelli – Nessuno si salva da solo”.
La conferenza, tenutasi a Sacrofano, alle porte di Roma, in diretta streaming a causa delle misure di contenimento del COVID-19, si è svolta in due giornate, la prima dedicata al tema della consolazione, la seconda dedicata alla compassione. “Grande attenzione – ha detto Lattuca – è stata posta alle opere di misericordia corporale e spirituale, dall’elemosina alla visita ai sofferenti, agli affitti, ai carcerati. Solo in Dio vi è vera consolazione; egli è il Paraclito, che ha scelto di venire nella carne per consolarci, prendendo Lui ogni dolore su di sé; la stessa consolazione che riceviamo da Dio dobbiamo donarla agli altri. Nessuno è sé stesso da solo; nessuno di noi è in grado di avere una vita nuova da solo; tutto questo ci rende la dignità di figli di Dio che viene dalle nostre debolezze, dalle nostre fragilità. Dobbiamo imparare la teologia del dono”.
Tra le testimonianze più toccanti quella di monsignor Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, che ha raccontato l’esperienza drammatica della perdita di tantissimi fedeli e sacerdoti a causa del Covid.
Il Rinnovamento nello Spirito anche questo anno ha tenuto, nelle carceri italiane, L’Altra cucina… per un Pranzo d’Amore, promossa come ogni anno da Prison Fellowship Italia, Rinnovamento nello Spirito Santo e Fondazione “Alleanza del Rinnovamento nello Spirito Santo” onlus, con il patrocinio del Ministero di Giustizia. Il RnS ha in più occasioni richiamato all’impegno di responsabilità per ogni cristiano, che deve concretizzarsi materialmente nell’aiuto ai malati, alle famiglie senza reddito, alla scuola, agli studenti, per far loro recuperare i mesi di distanza e di vuoto.
Francesco Lattuca ha continuato, citando il presidente del Rinnovamento Martinez: “Sono pochi i momenti nel Vangelo in cui si parla di compassione, eppure in quelle tre volte accade lo Straordinario, proprio perché Dio si lascia toccare dalle nostre sofferenze. Una svolta l’umanità può averla solo nell’amore: il momento attuale ci chiede con urgenza di passare dalla preghiera alla carità, che ha un volto materiale e uno spirituale, confortare gli altri e sostenerli con solidarietà”.
“La vera Responsabilità è di prendersi cura di tutti gli esseri umani, custodendoli, prendendosene cura. A parte le prove, le sofferenze e le tribolazioni, siamo chiamati a preparare un campo nuovo. Il cammino intrapreso attualmente è un cammino in visione di un progetto nuovo, diverso, definito ‘a cielo aperto’. Il Padre sta cercando dei servitori, vuole che spezziamo il pane che adoriamo. Dobbiamo appropriarci del bene che ci spetta e portarlo fino alla fraternità più lontana”.
“Abbiamo bisogno di un Rinnovamento che entri nella storia con opere di misericordia. Il Coronavirus ci ha tolto molte possibilità ma anche altre ne sono arrivate; ci chiama ad un’attenzione speciale per gli altri, una cura per i fratelli che diventa Parola incarnata. Una Parola di vita che sia servizio all’uomo, per fare del bene e portare un regno d’amore. Dalle origini del Rinnovamento la carità è fraterna e autentica; dobbiamo essere operosi nella carità. I primi cristiani erano vicini alla sofferenza degli altri, la testimonianza della nostra vita deve arrivare ai più poveri agli afflitti, ai sofferenti”.
Il gruppo valguarnerese fin dagli esordi si è contraddistinto proprio per questa attenzione. Come ricorda Francesco Lattuca, “uno dei momenti più significativi è stato la creazione di una casa di accoglienza per gli extracomunitari (con la collaborazione della Polizia) dedicata a don Tonino Bello, il vescovo che tanto si era speso per l’accoglienza dei poveri. Nella casa di accoglienza erano garantiti vitto e alloggio grazie all’impegno della famiglia Pietrasanta e di una parte del gruppo”.
Servizio a cura di Maria Luisa Spinello