Novena a Nostra Signora della dolce attesa per chi desidera un figlio

Novena a Nostra Signora della dolce attesa per chi desidera un figlio

QUARTO GIORNO
“Si compirono per lei i giorni del parto”

Condividiamo la Parola
“Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2, 6-7)

Riflettiamo
Maria dà il suo consenso alla scelta di Dio per essere la madre di suo Figlio per opera dello Spirito Santo. Tutta la sua esistenza è caratterizzata dalla certezza che Dio è al suo fianco e la accompagna con la sua provvidenza benevola.

Preghiamo
Nostra Signora della Dolce Attesa, aiutaci ad essere semplici e poveri di cuore per nutrirci del tuo amore e crescere nella fede e nella fiducia, sapendo che dobbiamo aspettare tutto da tuo Figlio, nostro Salvatore. Aiutaci a far sì che, a tua somiglianza, viviamo con la certezza che Dio è al nostro fianco e ci accompagna con la sua divina provvidenza.

Ad ogni intenzione rispondiamo: Signore, te lo chiediamo per Maria, nostra madre.
– Per le mamme che stanno per partorire.
– Per tutti coloro che hanno nelle proprie mani la vita umana.
– Perché tutti i bambini crescano in un mondo di pace e amore.
– Per le intenzioni particolari con le quali recitiamo questa Novena.

QUINTO GIORNO

Nostro figlio, progetto d’amore di Dio Padre

Condividiamo la Parola
“I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2, 41-51)

Riflettiamo
Durante gli anni della sua vita nascosta a Nazareth, Gesù “stava sottomesso” ai suoi genitori (Lc 2, 51); soggetto a Maria ma anche soggetto a Giuseppe, suo padre terreno. Per questo la gente considerava Gesù “il figlio del carpentiere” (Mt 13,55).

Quando l’evangelista dice che “essi (Giuseppe e Maria) non compresero le sue parole”, sottolinea che anche sua madre viveva in intimità con il mistero di Gesù, Figlio di Dio, solo attraverso la fede. Per questo la Scrittura dice: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1, 45).

Preghiamo
Gesù, concedici di comprendere, con l’aiuto della tua grazia, le varie situazioni che ci si presentano nella vita, soprattutto le più difficili, quelle in cui il dolore mette alla prova la nostra fede.
Maria, Madre dei viventi, che hai accolto la Vita in nome di tutti e per il bene di tutti, guidaci sul cammino, proteggi le nostre famiglie. Insegnaci a “stare nelle cose del Padre”.

Ad ogni intenzione rispondiamo: Signore, te lo chiediamo per Maria, nostra madre.
– Per tutti i bambini.
– Per le nostre famiglie.
– Perché in tutte le famiglie ci siano comprensione e amore.
– Per tutti i bambini malati.
– Per le intenzioni particolari con le quali recitiamo questa Novena.

Preghiamo:
Una delle cose più importanti che Gesù è venuto a fare sulla Terra è insegnarci che Dio è nostro Padre. Con questa fiducia gli diciamo:
Padre Nostro (Ave Maria, Gloria).

Signore Gesù, benedici la nostra casa perché seguiamo i passi dell’umile famiglia di Nazareth.

SESTO GIORNO
Maria, nostra madre, è attenta alle nostre necessità

Condividiamo la Parola
“Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”” (Gv 2, 1-5)

Riflettiamo
Maria manifesta un’umanità nuova, secondo lo Spirito, quando va incontro alle necessità dell’uomo. A Cana di Galilea si mostra solo un aspetto concreto dell’indigenza umana, apparentemente piccolo e di poca importanza (“Non hanno più vino”), ma questo ha un valore simbolico. Maria si colloca tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Come Madre, si pone “in mezzo”, si fa mediatrice. Ella intercede per gli uomini ed è portavoce della volontà di suo Figlio: “Fate quello che vi dirà”.