Papa Francesco: più discepola che Madre

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La via che Dio ha percorso per arrivare fino a noi, per raggiungerci con il suo amore senza fine, è quella della natura umana. L’umanità di Gesù, poi, resta la via maestra per la nostra preghiera. L’incarnazione tuttavia non sarebbe stata possibile senza il SI più importante della storia, quello di Maria. Alla vigilia della solennità dell’Annunciazione del Signore, il Santo Padre ci offre una riflessione sulla preghiera in comunione con Maria. 

Papa Francesco ribadisce la verità della fede sull‘unica mediazione tra Dio e gli uomini, quella di Cristo, come pure la sua prerogativa quanto alla redenzione. Sottolineature molto importanti, anche per poter oggi riproporre la presenza di Maria nella vita del credente, in quanto dall’unica mediazione di Cristo prendono senso e valore gli altri riferimenti che il cristiano trova per la sua preghiera e la sua devozione, primo tra tutti quello alla Vergine Maria, la Madre di Gesù. 

Proprio perché la vita di Lei, è stata tutta orientata al Figlio, Ella non può che indicarci sempre Lui, come l’unica meta della nostra preghiera, del nostro cammino, della nostra vita. E questo fino a tal punto, che l’Odigitria (Colei che guida nel cammino), ci dice il Santo Padre,  che possiamo dire che è più discepola che Madre. Quella segnalazione, alle nozze di Cana: Maria dice “Fate quello che Lui vi dirà”. Sempre segnala Cristo; ne è la prima discepola. (cf. Redemptoris Mater, 20)

Ella è invece Madre nell’ordine della grazia, verso tutti noi, dal momento che Gesù ha esteso la maternità di Maria a tutta la Chiesa quando le ha affidato il discepolo amato, poco prima di morire in croce. Da quel momento, noi siamo collocati tutti sotto il suo manto, come si vede in certi affreschi o quadri medievali. Il Papa ci ricorda l’importanza del momento descritto da Giovanni nel 19° capitolo del suo Vangelo: la Madonna che, come Madre alla quale Gesù ci ha affidati, avvolge tutti noi; ma come Madre, non come dea, non come corredentrice: come Madre.

Francesco ci ricorda ancora, che la presenza di Maria, non è lontana, da nicchia, bensì vicina, presente al capezzale dei suoi figli che partono da questo mondo (…)  è stata ed è presente nei giorni di pandemia, vicino alle persone che purtroppo hanno concluso il loro cammino terreno in una condizione di isolamento, senza il conforto della vicinanza dei loro cari. Maria è sempre lì, accanto a noi, con la sua tenerezza materna.

La nostra preghiera dunque, rivolta a Lei, è sempre un pregare con Lei. Risponde pure alle nostre suppliche, ascolta le nostre voci, anche quelle che rimangono chiuse nel cuore, che non hanno la forza di uscire ma che Dio conosce meglio di noi stessi. Maria è lì, a pregare per noi, a pregare per chi non prega. A pregare con noi. Perché? Perché lei è la nostra Madre.