Recensione sul Film “L’Esercito più piccolo del mondo

Recensione sul Film “L’Esercito più piccolo del mondo

Prodotto dal CTV – Centro Televisivo Vaticano in cooproduzione con Solares Fondazione delle Arti, Fondazione Solares Suisse e PTS Art’s Factory e presentato, fuori concorso, alla settantaduesima edizione del Festival del Cinema di Venezia, “l’Esercito più piccolo del mondo” descrive minuziosamente, per tutti gli ottantasei minuti di durata, il ruolo e le prerogative dei meritevoli centodieci ragazzi svizzeri di confessione cattolico – romana che, di volta in volta, andranno a comporre tale reparto militare unico al mondo. Se è vero, infatti, che le condizioni necessarie ed inderogabili per l’accesso a tale prestigioso corpo siano quelle di avere una reputazione irreprensibile, aver fatto la scuola di reclutamento, avere un’età compresa tra i 19 ed i 30 anni, misurare almeno 1,74 di altezza, essere celibi ed aver conseguito con successo un tirocinio oppure un corso di studi, altrettanto veritiere sono le sensazioni e gli stati di animo di questi giovani che si accingono, con le loro speranze e la loro emozione, ad iniziare un’esperienza unica la mondo che cambierà per sempre il corso delle loro esistenze. Perché è sacrosanto che gli alti doveri e gli adempimenti di tale corpo, siano quelli importantissimi di vigilare sull’incolumità del Sommo Pontefice, accompagnarlo nei suoi viaggi, custodire gli accessi dello Stato della Città del Vaticano e proteggere il Collegio Cardinalizio durante la Sede Vacante ma tralasciare i dubbi, i sogni, le speranze, gli afflati spirituali e religiosi di ragazzi poco più che maggiorenni, sarebbe iniquo. Proprio lì che tale film (documentario) fa centro: cogliendo con leggera tenerezza gli sguardi, i silenzi, le attenzioni e gli accennati sorrisi di questi valorosi giovani uomini che non indossano solo una storica e gloriosa oltre che variopinta divisa cinquecentesca bensì sovrintendono, con elegante devozione, serietà e discrezione, le funzioni sopra descritte le quali, non potrebbero essere garantite senza di loro. Questa è la forza di tale opera audiovisiva: rendere sullo schermo questo impercettibile caleidoscopio di emozioni e sensazioni all’interno di una dimensione riservata  e affascinante. Perché si, a tutti gli effetti si tratta di un corpo militare ma che ha la missione precipua di protegge e salvaguardare, fin dal 1506, e ancora ai giorni nostri la città stato, e non è una tra le tante, anzi senza di loro, forse non sarebbe neanche la stessa.

Servizio di Andrea Canali