San Filippo Smaldone : essere sordomuti nell’anima

San Filippo Smaldone è stato un apostolo dei sordomuti per i quali aprì un istituto a Lecce nel 1885. Era nato a Napoli 37 anni prima e aveva vissuto le difficoltà dell’apostolato nel periodo di costruzione della nazione italiana. Già da studente di teologia si era dedicato ai sordomuti partenopei.  Visitava gli ammalti in ospedale, e durante un’epidemia si ammalò anche lui, ma fu guarito per intercessione della Madonna di Pompei. Andato a Lecce, fondò la Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori.Oltre ad aiutare le persone colpite nella voce e nell’udito per ciò che riguardava i loro bisogni materiali e spirituali, don Smaldone fu consigliere e confessore di molti sacerdoti e seminaristi.

Carissimi fratelli e sorelle nel nostro cammino incontro al Signore accompagnati dalle testimonianze luminose dei santi oggi meditiamo sulla vita mirabile di San Filippo Smaldone , apostolo dei sordomuti. Quanto mai è recente questo suo apostolato , poichè oltre che sordomuti nel corpo oggi la società odierna vive il dramma dei sordomuti nello spirito , di coloro cioè che ripiegandosi su se stessi , si chiudono al dialogo con gli altri e con Dio e perciò anche alla testimonianza della presenza di Dio nella loro vita persino delle volte rinnegandola davanti al mondo . Questo è il frutto della presenza del demonio nelle anime , poichè è l’antico avversario colui che ci rende sordi al grido di Amore sconfinato di Dio  e al bisogno dei nostri fratelli che sono sempre di più mendicanti di amore  e di perdono . Inoltre diventiamo anche muti , perchè non ci apriamo più al dialogo con Cristo crocifisso e risorto presente nei nostri tabernacoli e lo ripeto,  nelle parrocchie dove tanto si fa il luogo più affollato dovrebbe essere la cappella del S.S Sacramento . Ce l’ha ripetuto anche Papa Francesco nell’omelia dell’Epifania , non possiamo essere cristiani se non adoriamo il nostro Signore vivo e vero nell’Eucarestia . L’adorazione non è infatti una recita di preghiere , ma bensì mettersi in ascolto di quella voce di Dio che ci interpella all’amore vero, che scaturisce da un incontro vero con Cristo e non per sentito dire . Oggi noi abbiamo la grazia di avere le nostre parrocchie vicine alle nostre case e ai nostri posti di lavoro , ma poche volte andiamo a adorare il nostro Dio ,semplicemente perchè siamo diventati sordi . Vogliamo vivere la vita come vogliamo e diciamo noi , perchè noi ci crediamo Dio e padre eterno , senza sapere che alla prima caduta sprofondiamo nell’inferno dei nostri pensieri . Ascoltiamo Dio in mezzo alla confusione di tante voci che nella modernità gridano e urlano per togliere spazio al gemito di un Bambino che nasce per proporci la salvezza. Con questa chiusura alla voce di Dio, è inevitabile la mancanza di dialogo e di ascolto nelle nostre case dove spesso ognuno sembra vivere appartato nella propria mentalità . Apriamoci al dialogo con Dio e con i fratelli ! La vita non può essere vissuta da soli , ma come il verbo si è fatto carne nella nostra natura umana per incontrarci , anche noi possiamo diventare santi solo se incontriamo il volto dell’alto . Infatti la sordità ci porta ad un mutismo nel mondo , che è anche un serio rischio per i cristiani del nuovo millennio . Non possiamo essere muti davanti alle altre persone di quanto il nostro Dio sia bello e misericordioso ! Lo stesso Spirito Santo , infatti, ci manda pieni di Dio a rinnovare la terra con la sola forza dell’amore. San Filippo prega per noie facci essere ascoltatori della Parola di Cristo e dei fratelli bisognosi e testimoni fedeli dell’Amore di Dio .

Francesco Pio Petrachi

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