«Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?»

28 SETTEMBRE 2021

MARTEDÌ DELLA XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

San Venceslao, Martire

Lc 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.

Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Commento:

Grande la fede di Giacomo e Giovanni, ma intempestiva.

***

Nostro Signore aveva promesso ai discepoli il potere di muovere le montagne se avessero avuto una fede ardente, umile e feconda come il granello di senape. Ed ecco che oggi ci troviamo davanti a due discepoli, protagonisti di diversi episodi del Vangelo, che hanno le mire alte e puntano a cose grandi: vogliono nientemeno che far discendere dal Cielo fuoco per consumare gli abitanti del villaggio samaritano, ignoto, che negò l’ospitalità al Signore, perché si avviava verso Gerusalemme.

Ed ecco che l’Evangelista registra con semplicità che Gesù si voltò e li rimproverò. Si voltò perché i rabbi camminavano davanti ai discepoli e non in compagnia loro. Si trattava di un segno di gerarchia per mettere in evidenza la preminenza del Maestro. E poi, li rimprovera. La questione è che non si spiega il perché. Molti, subito, pensano a una sorta di pacifismo da parte di Gesù, come se qualsiasi uso della violenza fosse vietato dal Signore. E invece non fu così, ad esempio, nel caso di Anania e Zaffira, entrambi fulminati dal potere taumaturgico di San Pietro, dopo aver mentito allo Spirito Santo.

Se non si tratta allora di fasullo pacifismo, di cosa si tratta? Di senso dell’occasione. Non era il momento di usare violenza, perché nei disegni di Dio c’era ancora il proposito di concedere grazie a quei samaritani in vista della loro conversione.

Quando invece, il Signore ci chiama a lottare o a resistere, bisogna obbedirgli come fece Santa Giovanna D’Arco mettendosi a capo delle truppe del Re. Sempre nel rispetto delle leggi umane oneste e della legge di Dio.

Lodiamo, quindi, la fede dei due fratelli, ma lamentiamo la loro mancanza di sintonia con Gesù in quel momento.