Silvia Mezzanotte : la devozione a Maria e il Cammino di Santiago

Intervista alla cantante Silvia Mezzanotte che per anni ha prestato la sua voce al gruppo “Matia Bazar” dal 1999 al 2004, poi vi fu una breve pausa ma ritornò come cantante del gruppo nel 2010 fino al 2015.

Dal 2016, dopo la morte del Capitano Giancarlo Golzi, Silvia inizia un nuovo percorso artistico come solista.

In quest’intervista conosceremo il suo lato spirituale e la sua devozione a Maria.

 

Silvia, lasci il gruppo dei Matia Bazar dopo la scomparsa di Giancarlo Golzi. Sei rimasta emotivamente provata da quest’accaduto?

Si, perché Giancarlo, aldilà della sua professione e professionalità, era per me un grandissimo amico possiamo dire anche un fratello.

E’ stato lui che mi ha scoperta e mi ha voluta all’interno del gruppo, sin dall’inizio.

L’ho conosciuto nel 1999 e nel 2000 abbiamo cominciato quest’avventura insieme con il gruppo Matia Bazar.

Ancora una volta, nel 2010 è stato grazie a lui che sono rientrata all’interno del gruppo perché quando c’eravamo rincontrati, la progettualità del gruppo mi piaceva molto poi di conseguenza la sua scomparsa, ha portato nella mia vita ma anche nel gruppo una voragine immensa, per cui continuare non aveva più senso.

Ti sei avvicinata alla fede dopo la morte di Giancarlo?

No, sono sempre stata vicina alla fede. Sono nata in una famiglia laica, ho vissuto la fede in assoluta armonia, sin da bambina credevo e nessuno me l’ha trasmessa. La mia fede o meglio spiritualità non si concentra in una dimensione ecclesiastica anzi vado in chiesa quando non c’è nessuno.

Poi ho iniziato a fare un mio percorso e credo che le persone che se ne vanno da questa terra continuano a starci vicino in maniera del tutto diversa.

La sofferenza rafforza la fede?

Sono sincera ma dal mio punto di vista no. Nella sofferenza ho avuto tanti dubbi e sono stata aiutata da persone a me vicine, in particolare da un sacerdote Don Danilo, il quale mi ha aiutata proprio nei momenti di caduta perché di fronte a quello che non puoi comprendere fatichi a tenerti legata alla fede. Anche se devo dire, sentivo forte la presenza di Giancarlo, e questo prete è stato per me un caro amico; mi ha ascoltata piangere e mi ha detto delle cose che mi hanno veramente aiutata.

Mi ha detto che forse la sofferenza di questa mancanza non passerà mai ma devo viverla tutta, è normale essere arrabbiati e vacillare e magari si ha anche voglia di imprecare ma la cosa certa è che passerà. Mi ha preso per mano nella caduta e mi ha risollevata.

Infatti poi tutto questo è passato e sono riuscita a ritrovare me stessa e la mia fede.

Giancarlo com’era nel privato?

Giancarlo era una persona speciale, molto legato alla bellezza di qualunque genere: la bellezza estetica, il gusto nel cibo, il buon vino, l’abbigliamento …

Poi aveva dedicato la sua esistenza al gruppo Matia Bazar, per tutti noi era la persona che ci teneva uniti. Infatti non è un caso che da quando non c’è più lui, è venuta a mancare la parte di quel vaso che creava l’equilibrio ed anche i Matia Bazar si sono sciolti.

Hai un particolare legame con il Santo Rosario. Che cos’è per te questa preghiera?

Viaggio spesso, per cui sia in aereo che in treno e in macchina, (anche insieme ad altre persone) trovo un momento per raccogliermi in preghiera. E’ una forma di meditazione ed in quel modo ritrovo me stessa e mi concentro sul mio percorso.

Giancarlo era un volontario di Lourdes. Sei stata mai in questo luogo mariano?

Non ci sono mai stata, ogni anno mi riprometto di andarci ma non sono mai riuscita per problematiche di tempo però spero di riuscirci presto.

Che rapporto hai con la Madonna?

Ho scritto un testo in italiano dell’Ave Maria di Buò, e lo porto sempre con me ad ogni concerto e teatro.

Io considero la Madonna un’amica che ti sta seduta accanto e ti ascolta nel percorso quotidiano. E’ un’amica che conosce tutto di te soprattutto i momenti di caduta, e sa silenziosamente come aiutarti a riprenderti.

Hai un desiderio: fare il Cammino di Santiago!

Doveva essere un regalo per i miei prossimi 50 anni, ma temo che non ci riuscirò perché ho una serie di problematiche di lavoro che me lo impediscono, però è uno dei miei desideri.

E’ un cammino meditativo che va fatto tappa per tappa.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Sto cominciando un nuovo percorso discografico, sto producendo dei nuovi inediti.

E’ un progetto che mi riempie di gioia, sto continuando i miei tour teatrali e presto comincerò la mia stagione artistica che mi porterà in tutte le piazze d’Italia.

Servizio di Rita Sberna