Sono diventata ricercatrice, per aiutare gli altri attraverso la scienza e la fede

Domenica Farci è giovanissima, ha 28 anni ed è di Cagliari, è una ricercatrice presso i laboratori di fisiologia vegetale e fotobiologia presso l’università di Cagliari.

Domenica, attraverso il suo percorso lavorativo, ci dimostra che la scienza e la fede camminano di pari passo.

 Come sei diventata una ricercatrice?

E’ stato un sogno che è nato da bambina, quasi una sorta di vocazione. Guardando le materie scientifiche mi ci sono ritrovata, il mio sogno all’inizio è stato sempre quello di potere aiutare gli altri attraverso la scienza. Così, ho continuato il mio percorso di studi all’università in biologia molecolare ed in seguito con il dottorato a livello biologico.

Stai studiando un batterio molto particolare. Di che si tratta?

Si tratta del batterio Deinococcus radiodurans, altamente resistente alle radiazioni al punto da riuscire a sopravvivere in prossimità dei reattori nucleari. Quello che sto studiando è una proteina che circonda il batterio. A Cagliari, abbiamo scoperto che la proteina protegge il batterio dalle radiazioni ultraviolette più potenti.

Il batterio Deinococcus radiodurans è assolutamente innocuo all’uomo, all’ambiente e agli animali.

Anche i tuoi fratelli sono degli scienziati?

Ho un fratello più piccolo di me che studia anche lui biologia molecolare e poi c’è mia sorella che ha 14 anni che frequenta il liceo scientifico ed infine il mio fratellino di 10 anni che è appassionato di scienze naturali, dell’evoluzione e dei dinosauri.

Invece i miei genitori non hanno mai studiato materie scientifiche, mia mamma è casalinga e mio padre è un operaio al porto di Cagliari.

Ci sono pregiudizi verso le donne, nel tuo ambiente?

Abbastanza! Diciamo che le donne nel settore scientifico sono veramente tante, però resta sempre questo fondo di pregiudizio per cui la donna, secondo loro, dovrebbe essere più adatta per altre materie come la letteratura, e secondo questi pregiudizi, le donne non raggiungono mai i livelli più alti in carriera come diventare direttrici e quant’altro.

Invece, le donne a livello scientifico sono molto adatte per le loro peculiarità tipiche della donna come le gestioni o il multitasking.

Molti pensano che scienza e fede siano in contrapposizione ma sappiamo che non è così …

Assolutamente, scienza e fede camminano di pari passo e addirittura si prendono per mano. L’una non esclude l’altra.

Qual è la ricerca che ti ha appassionata di più?

Diciamo che in generale mi piace un settore della ricerca che sia applicato, nel senso che tutto ciò che viene scoperto non resti semplicemente nei libri ma migliori la vita delle persone in tantissimi modi: come a livello medico, alimentare o un po’ più economico come in agricoltura.

Qual è il tuo rapporto con Dio?

Sono nata cattolica e credente e lo sono rimasta in tutti questi anni. Non ho mai dubitato che a governare, questo incredibile mondo in cui stiamo, non ci fosse un Dio.

Credo che con tutto il dolore, le guerre e l’odio che gli uomini creano, se non dovesse esserci qualcosa di più alto e di migliore su cui fare affidamento … allora la nostra vita non avrebbe senso.

Spesso additiamo Dio di tutto ciò che di cattivo accade nel mondo ma in verità, Lui ci ha lasciati liberi di scegliere il bene o il male ed ovviamente di pagarne anche le conseguenze.

Hai vinto anche la borsa l’Oreal per le donne nella scienza prima di concludere il dottorato. E’ stata una grande soddisfazione?

 E’ stata una soddisfazione grande, anche più del riuscire a concludere il dottorato perché è un bel riconoscimento sia come donna che come ricercatrice.

Pensi che la ricerca un giorno riuscirà a debellare definitivamente i tumori?

Credo di si, un po’ ci stiamo provando anche noi nel laboratorio a Cagliari, tramite questo batterio speciale che studiamo, trovando una via che possa aiutare nella terapia per i tumori in maniera preventiva e precoce.

Vuoi dare un messaggio ai lettori?

Vorrei dire solo di non perdere mai la speranza perché nonostante tutto, Dio ci ha creati liberi di seguire i nostri sogni in qualsiasi settore, la scienza non viene preclusa dall’essere cattolico e cristiano, si può fare tutto e si può scegliere di fare del bene aiutando gli altri, alla fine è questo quello che conta e che possiamo veramente lasciare come testamento del nostro passaggio sulla terra.

Servizio di Rita Sberna