Teresa di Lisieux scrisse una poesia quando capì che stava per morire

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Erano i giorni prima delle Ceneri del 1895, in Bretagna quando nel Carmelo di Lisieux le monache espiavano gli eccessi del carnevale circostante con le Quarant’Ore. La giovane Martin capì che stava per morire e ne prese piena consapevolezza e così, davanti al Santissimo effuse il proprio cuore scrivendo questa poesia piena di amore profondo:

Alla sera d’Amore, parlando senza parabole

Gesù diceva: «Se qualcuno vuole amarmi

per tutta la sua vita, osservi la mia Parola,

mio Padre e io verremo a visitarlo.

E del suo cuore facendo la nostra dimora

venendo a lui, noi l’ameremo sempre.

Colmato di pace, vogliamo che egli dimori

nel nostro Amore».

Vivere d’Amore è tenere in custodia Te Stesso,

Verbo increato, Parola del mio Dio.

Ah, tu lo sai, Gesù divino, che ti amo.

Lo Spirito d’Amore m’arroventa col suo fuoco.

È amandoti che attiro il Padre,

il mio debole cuore Lo trattiene incessantemente.

O Trinità! Siete prigioniera

del mio Amore.

Vivere d’Amore è vivere della tua vita,

re glorioso, delizia degli eletti.

Tu vivi per me, nascosto in un’ostia,

E io voglio nascondermi per te, Gesù.

Gli amanti hanno bisogno di solitudine,

un cuore a cuore che dura notte e giorno.

Il tuo solo sguardo fa la mia felicità.

Io vivo d’Amore.

Vivere d’Amore non accade su questa terra,

non è piantare la tenda in cima al monte Tabor.

È invece salire il Calvario con Gesù,

e guardare la Croce come un tesoro.

In Cielo devo vivere di godimento,

e allora la prova sarà scomparsa per sempre.

Ma mentre siamo in questo esilio voglio soffrendo

vivere d’Amore.

Vivere d’Amore è dare senza misura

senza reclamare un salario quaggiù,

Ah, io dono senza calcoli, perché sono certissima

che quando si ama non si fanno i conti.

Al Cuore Divino, che trabocca tenerezza,

ho dato ogni cosa… e corro leggera.

Non ho più altro se non quest’unica ricchezza:

vivere d’Amore.

Vivere d’Amore è bandire ogni paura,

ogni ricordo delle colpe del passato.

Dei miei peccati non vedo traccia alcuna,

in un istante l’amore ha bruciato tutto…

Fiamma divina, o dolcissima Fornace!

Nel tuo braciere fisso la mia dimora:

è nei tuoi fuochi che mi distendo e canto:

«Io vivo d’Amore».

Vivere d’amore è custodire in sé stessi

un grande tesoro come in un vaso mortale.

Mio dolce Amato, la mia debolezza è estrema,

ah, sono ben lungi dall’essere un angelo del cielo!

Ma pure se cado a ogni ora che passa

nel rialzarmi tu vieni in mio soccorso.

In ogni istante mi doni la tua grazia.

Io vivo d’Amore.

Vivere d’Amore è navigare senza sosta

seminando la pace, la gioia in tutti i cuori.

Amata Guida, la Carità mi incalza

perché ti vedo nelle anime mie sorelle.

La Carità, ecco la mia sola stella:

alla sua luce vogo senza sosta.

Ho il mio motto scritto sulla vela:

«Vivere d’Amore».

Vivere d’Amore, quando Gesù sonnecchia,

è stare quieti sui flutti tempestosi.

Oh, non temere, Signore, che venga a svegliarti:

attendo in pace il litorale dei Cieli.

Presto la Fede squarcerà il suo velo,

la mia Speranza è di vederti un giorno:

la Carità soffia e sospinge la mia vela.

Io vivo d’Amore.

Vivere d’Amore è – mio divino Maestro –

supplicarti di seminare i tuoi Fuochi

nell’anima santa e consacrata del tuo Sacerdote:

che sia più puro di un serafino in Cielo.

Ah, glorifica la tua Chiesa immortale.

Ai miei sospiri, Gesù, non essere sordo:

io, figlia sua, m’immolo per lei.

Io vivo d’Amore.

Vivere d’Amore è asciugare il tuo Volto,

è ottenere il perdono dei peccatori,

o Dio d’Amore! Che tornino nella tua grazia

e possano benedire per sempre il tuo Nome.

La bestemmia rimbomba fino al mio cuore;

per cancellarla, voglio cantare sempre:

«Il tuo Nome santo, io lo adoro e lo amo.

Io vivo d’Amore».

Vivere d’Amore è imitare Maria,

che irrora di lacrime, di profumi preziosi

i tuoi piedi divini; che li bacia rapita

e li asciuga con i suoi lunghi capelli…

E poi alzandosi rompe la bottiglietta

per imbalsamare in ultimo il tuo dolce viso.

Quanto a me, il balsamo che ti spalmo sul Volto

è il mio Amore.

«Vivere d’Amore, che strana follia!»

mi dice il mondo. «Finitela di cantare!

non sciupate i vostri profumi, la vostra vita!

Sappiate impiegarli in modo utile!»

Amarti, Gesù… che perdita feconda!

Tutti i miei profumi sono irrevocabilmente tuoi.

Voglio cantare, mentre esco da questo mondo:

«Io muoio d’Amore»

Morire d’Amore è un martirio dolce assai,

ed è quello che vorrei patire.

Accordate, o Cherubi, la vostra lira,

perché – me lo sento – il mio esilio sta per finire.

Fiamma d’Amore, consumami senza sosta;

vita fugace, il tuo fardello mi pesa tanto.

Divino Gesù, realizza il mio sogno:

Morire d’Amore.

Morire d’amore, ecco la mia speranza:

quando vedrò disintegrarsi le mie catene

il mio Dio sarà la mia Grande Ricompensa.

Non voglio possedere altri beni.

Dal suo Amore voglio essere arroventata,

voglio vederLo, unirmi a Lui sempre.

Ecco il mio Cielo, ecco il mio destino.

Vivere d’Amore.

AA.VV. (edd.), Thérèse de Lisieux, Œuvres complètes, 667-670