Il Vaticano ha riconosciuto questo 21 gennaio 2021 le “virtù eroiche” di Jérôme Lejeune adesso “Venerabile”. Nel 2007 è stato aperto il processo di canonizzazione del medico francese che potrebbe presto essere beatificato se si verificasse un miracolo. La data dell’annuncio è simbolica: il 21 gennaio è anche la data in cui nel 1958 Lejeune scoprì la trisomia 21 (l’anomalia cromosomica responsabile della Sindrome di Down).
L’opera dello scienziato e genetista fu determinante contro il pregiudizio sociale sui bambini chiamati “mongoloidi”. Nel 1975 fu introdotto in Francia la legge Veil sull’aborto.
Lejeune era un pediatra ma anche un convinto antiabortista e si oppose da subito alla legge. Tutta la sua vita lotterà contro le idee eugenetiche del suo tempo, farà conferenze nel mondo intero in difesa della vita nonostante l’ostilità del mondo scientifico propensi all’aborto e alla fecondazione in vitro.
In una delle sue più famose frasi disse:
“Da sempre la medicina si batte per la salute e per la vita, contro la malattia e contro la morte: non può cambiare schieramento”.
Nel 1978 diventa membro della Pontificia Accademia delle Scienze e del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, nel 1994 sarà il primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita su richiesta di Giovanni Paolo II. Il medico francese morì a Parigi solo due mesi dopo.
Il Pontefice aveva una profonda amicizia con Lejeune con il quale condivise la sua battaglia contro la menzogna e la difesa per la vita e la dignità umana. Nel 1997 durante la GMG di Parigi, Giovanni Paolo II si raccoglierà sulla tomba del suo ““Fratello Jérôme” , come gli piaceva chiamarlo.
Jérôme Lejeune era cattolico e uomo di scienza. Ha saputo coniugare la sua fede nella vita quotidiana…era semplicemente secondo le parole di Don Renzo Pegora un “uomo di misericordia che difese la vita dei più fragili”. Ancora oggi la sua vita è una testimonianza autentica per tutti noi.