Monsignor Athanasius Schneider si rivolge ai fedeli che non possono accedere alle chiese

Foto di David Mark da Pixabay

Uno stralcio di un’intervista rilasciata a TheRemnant

Lei ha trascorso i suoi primi anni di sacerdozio nella Chiesa clandestina dell’Unione Sovietica. Quali intuizioni e prospettive desidera condividere coi fedeli laici che non hanno la possibilità di partecipare alla Santa Messa e, in alcuni casi, non possono nemmeno adorare il Santo Sacramento perché tutte le chiese delle loro diocesi sono state chiuse?
Vorrei esortare i fedeli a compiere frequentemente atti di comunione spirituale. Possono leggere e meditare le letture della messa del giorno e tutto l’ordinario della messa. Possono inviare i loro santi angeli custodi ad adorare Gesù Cristo presente nel tabernacolo al posto loro. Possono unirsi spiritualmente a tutti i cristiani che si trovano in prigione a causa della loro fede, con tutti i cristiani che sono malati e giacciono su un letto, con tutti i cristiani moribondi che sono privati della grazia dei sacramenti. Dio colmerà di molteplici grazie quest’epoca di privazione temporanea della Santa Messa e del Santo Sacramento.