Mons. Mauro Parmeggiani “Dio non ha tirato indietro la Sua mano”

 

Intervista a Sua Eccellenza mons Mauro Parmeggiani, vescovo della diocesi di Tivoli e Palestrina

 Sua Eccellenza, ora come non mai, noi fedeli abbiamo bisogno di sentire la vicinanza e la presenza di voi pastori. Abbiamo bisogno di sentire “l’abbraccio di Gesù che attraversa le nostra case. Come possiamo sentire Gesù nei nostri cuori, in questo momento di totale distanza dai sacramenti?

Questo è il momento dove sentiamo ancora più vicino Gesù. Personalmente, soffro anche io nel non potere celebrare con il popolo, nel non potere somministrare i sacramenti in totale libertà ma tuttavia sento che nella Parola di Dio che in questi giorni ascolto, Dio sia molto presente. Questa quaresima per me è una quaresima di grande riscoperta della presenza di Dio. Potremmo dire che abbiamo tolto tutto, i riti e le celebrazioni esteriori ed è rimasta solo la Parola di Dio che ha un peso nel cuore immenso.

L’altro giorno mentre pregavo la liturgia delle ore su un piccolo terrazzo che ho, vedevo la strada desolata e la città vuota e le parole della Parola di Dio nella quaresima, assumevano un maggiore peso. L’accesso ai sacramenti per ragioni igienico sanitarie non è possibile in gruppo ma io sono convinto che il Signore si fa sentire nel cuore. Il Vangelo della Samaritana ne è un esempio, Gesù proprio in quell’occasione dice alla donna che Dio lo si incontra nel cuore e dopo averlo incontrato lo troviamo tutti insieme nel Tempio.

Il Papa, l’altra sera in piazza San Pietro ha detto che sembra che Dio si sia addormentato ma è vivo ed è presente ed è a poppa dell’unica barca, sulla quale c’è tutta l’umanità e non sta dormendo. Lui è sempre con noi.

 La Chiesa in questo momento di emergenza dovuta al coronavirus sta rivalutando la tecnologia, l’uso dei mass media, del cellulare ecc… Pensa che questi strumenti di nuova evangelizzazione possano essere un beneficio anche spirituale, una volta che l’emergenza sarà finita?

Certamente è stata una riscoperta, personalmente sono stato sempre allergico a questi strumenti ma invece mi sono dovuto ricredere anche io, proprio per venire incontro all’emergenza. Anche io ho dovuto utilizzare il mio telefonino per trasmettere dalla mia cappella, la messa, il rosario, la via crucis, l’adorazione ogni giorno… in un mondo sempre più frenetico questi mezzi vanno riscoperti.

Certamente spero che quando è finito tutto, torniamo ad incontrarci realmente nelle nostre comunità, chiese e nelle nostre case perché l’incontro virtuale non sostituisce quello reale.

In questi giorni ho sentito due amici ricoverati in isolamento all’ospedale Spallanzani e grazie a questi strumenti sono riuscito a vederli e a sentirli.

Li reputo degli strumenti utili anche per fare riscoprire la preghiera in famiglia, non tutti sanno pregare e potrebbe essere anche un’occasione per correggere alcune forme di preghiera deviate sui social.

Il Papa qualche giorno fa, durante un’omelia a Santa Marta, ha espressamente detto che in questo periodo di particolare emergenza, è concesso al fedele la possibilità di confessare i propri peccati direttamente a Dio. Onde evitare, spiacevoli malintesi, può spiegarci meglio le parole del Papa?

Il Papa ha detto che quando non c’è possibilità di andare da un sacerdote per confessarsi, la persona può chiedere perdono a Dio nella propria coscienza per i propri peccati con il proposito di confessarsi quando prima. Dio è misericordia e in un momento di emergenza come questo, è possibile rivolgersi a Dio direttamente. Il sacerdote rappresenta la Chiesa e grazie a lui vengono rimessi i peccati ma in casi estremi come questo, il Papa da questa possibilità di chiedere perdono a Dio per i propri peccati.

Questo è un caso eccezionale.

Può dare qualche consiglio su come vivere la Settimana Santa nelle proprie case?

Innanzitutto ci saranno i riti della Settimana Santa che verranno trasmessi dalla televisione in vari orari della giornata, a partire dal giovedì santo. Quest’anno la Via Crucis con il Papa non sarà al Colosseo ma in piazza San Pietro.

Poi ci saranno anche le celebrazioni trasmesse negli altri canali, io celebrerò sempre in streaming e trovate gli orari delle celebrazioni sul sito della diocesi.

Si può partecipare facendo la comunione spirituale, tale preghiera si trova facilmente su internet.

Non solo, ci sono vari modi per pregare in famiglia: l’ufficio catechistico di Tivoli e Palestrina offrirà dei sussidi per la preghiera in famiglia durante la Settimana Santa e anche la Conferenza Episcopale.

Ho visto per esempio un’iniziativa del Vescovo di Senigallia, mons Bresciani, che propone la sera del giovedì santo, alle famiglie, di mettere una brocca e un catino con dell’acqua sul tavolo, per ricordare la lavanda dei piedi, il venerdì santo e il sabato, mettere un crocifisso con delle candele, tutto questo accompagnato da varie preghiere in famiglia, leggere il Vangelo della passione con i propri figli, il sabato santo fare una richiesta di perdono per i propri peccati, valorizzare il pranzo di Pasqua facendo colorare ai bambini le uova. Sono piccole cose che aiutano a spiegare il significato profondo della Pasqua.

Anche la catechesi in famiglia andrebbe riscoperta e valorizzata soprattutto adesso che i genitori hanno tanto tempo da trascorrere con i propri figli.

 Che messaggio vuole dare agli amici di Cristiani Today?

Il messaggio di un vescovo che è con loro, che anche lui vive i suoi timori, riguardando la sua vita, ritoccando l’intimo di se stesso, riguardando il suo passato … siamo tutti sulla stessa barca! Condivido le ansie, le paure per il mio popolo, dalla paura del contagio alla paura della situazione economica. Paura anche per i miei genitori anziani che vivono da soli a Reggio Emilia. Ma anche un messaggio di speranza, la riscoperta dei rapporti, dell’amicizia, un messaggio di fraternità, di un mondo che rinasca più solidale e più capace di condividere il bene che porta nel cuore, la capacità di chiedere perdono anche per i peccati del passato. Questa è l’ora della speranza e dell’unità.

Spero che questa epoca che stiamo vivendo ci aiuti a far cessare le guerre anche fra di noi. Davanti alle difficoltà si deve stare insieme e bisogna affrontarle insieme.

Per finire vorrei dire che Dio non ha tirato indietro la Sua mano, il braccio di Dio è largo di Misericordia e anche adesso Lui è Padre e non ci abbandona.

Rita Sberna