Nella vita, spesso associamo la sofferenza a qualcosa di molto negativo, alla punizione o allo sdegno di Dio. La Bibbia ci dimostra invece come la sofferenza abbia un grande valore, dalla prova a cui sono sottoposti coloro che Dio predilige, al diventare più vicini a Gesù fino addirittura, come dice San Paolo, a sopperire a ciò che “manca” nella nostra carne alle sofferenze di Cristo. Questo non perché la sofferenza di Gesù non sia stata perfetta, ma perché per compiersi, Egli doveva soffrire in noi e di ogni nostra sofferenza.
La sofferenza ha in sé un grande mistero di redenzione, correzione e predilezione. La sofferenza vissuta con Gesù è la porta stretta che conduce alla vita, e il messaggio gioioso in tutto ciò è proprio che non è fine a sé stessa ma è per la nostra salvezza, che Gesù l’ha vissuta tutta già tanti anni prima, per me e per te, che non ci ha lasciato soli a soffrire. Non ci darà mai un peso che non siamo in grado di sostenere, se ci appoggiamo a Lui che ci ama. Anche Gesù si è addossato una pesantissima Croce per compiere il suo percorso e poter dire che tutto era compiuto. Poiché soffrendo delle nostre sofferenze ci ha redento e ha vinto ognuna delle nostre croci rendendole gloriose.
Ecco alcuni passi tratti dalla Bibbia e dal Vangelo che spiegano il valore di questo immenso mistero.
(Sir 2, 1-11) Figlio, se ti presenti per servire il Signore, prepàrati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante , non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.
Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore. Nelle malattie e nella povertà confida in lui. Affìdati a lui ed egli ti aiuterà, raddrizza le tue vie e spera in lui.
Voi che temete il Signore, aspettate la sua misericordia e non deviate, per non cadere. Voi che temete il Signore, confidate in lui, e la vostra ricompensa non verrà meno. Voi che temete il Signore, sperate nei suoi benefici, nella felicità eterna e nella misericordia, poiché la sua ricompensa è un dono eterno e gioioso.
Considerate le generazioni passate e riflettete: chi ha confidato nel Signore ed è rimasto deluso? O chi ha perseverato nel suo timore e fu abbandonato? O chi lo ha invocato e da lui è stato trascurato?
Perché il Signore è clemente e misericordioso, perdona i peccati e salva al momento della tribolazione.
(Gb 36,15) Ma Dio libera il povero mediante l’afflizione, e con la sofferenza gli apre l’orecchio.
(1Pt 2,20) …Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio.
(Gv 16,2-22) La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
(Gc 5,13) Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode.
(Sir 38,20) Non abbandonare il tuo cuore al dolore, scaccialo ricordando la tua fine.
(Sap 18,19) Infatti i loro sogni terrificanti li avevano preavvisati,
perché non morissero ignorando il motivo delle loro sofferenze.
(Is 53,3) Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
(Is 53,4) Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
(Is 53,10) Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
(Lc 24,26) Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?
(Rm 8,17) E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
(Rm 8,18) Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
(2Cor 1,5) Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
(Col 1,24) Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
(Eb 2,10) Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.
(1Pt 4,13) Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.