Suicidio assistito in Toscana: difendere il Diritto alla Vita e alla Cura

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato l’11 febbraio scorso la legge sul suicidio assistito promossa dall’associazione Luca Coscioni. Il fine vita è un tema che da anni solleva seri interrogativi etici e morali. Sebbene la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 242 del 2019, abbia stabilito che in alcune circostanze l’aiuto al suicidio non è punibile, ciò non giustifica la legalizzazione di questa pratica. Difendere la vita umana significa proteggere ogni persona, anche in situazioni di sofferenza irreversibile, dalla tentazione di porre fine alla propria esistenza. Si parla di autodeterminazione per il non accanimento terapeutico ma come ricordato in tante occasioni nei dibattiti, esistono già le terapie palliative.

La recente legge approvata in Toscana rappresenta un passo preoccupante di attacco alla vita, che ricordiamo è un bene inviolabile. Legalizzare il suicidio assistito rischia di far sembrare la morte una soluzione accettabile a ogni sofferenza mentre il malato deve essere accompagnato con amore in una relazione di cura. La società dovrebbe investire maggiormente nel diritto alla cura, assicurando un sistema sanitario adeguato ai bisogni di chi soffre.

Purtroppo, in Italia il sistema sanitario non funziona bene e molte persone non ricevono l’assistenza dovuta; troppo spesso le famiglie sono lasciate a se stesse nel sostenere i costi di cura del parente a carico. La mancanza di risorse, il sovraccarico degli ospedali e la carenza di servizi di supporto psicologico, rendono difficile affrontare la sofferenza in modo dignitoso. Invece di rinunciare alla vita, dobbiamo lottare per un miglioramento della sanità pubblica e per garantire a tutti il diritto a cure adeguate e tempestive. Ogni persona merita di essere trattata con amore nei momenti più difficili e non scartata nel momento di maggiore debolezza. Il suicidio assistito non offre soluzioni, ma apre la strada anche all’eutanasia (come già avvenuto in molti paesi europei).

In questo momento storico, è fondamentale ricordare che “ogni vita è degna di essere vissuta” e lottare per difenderla, in ogni sua fase, attraverso il miglioramento del sistema sanitario e l’accesso universale alle cure. Nonostante l’approvazione della legge in Toscana (che alcune regioni guardano già come esempio da seguire), il dibattito sul suicidio assistito rimane aperto a livello nazionale, anche nel Parlamento con diverse proposte legislative in discussione e una crescente attenzione pubblica sul tema.