Anche se la Chiesa è strapiena, tutti hanno notato la signora in quinta fila che non smette di bagnare i suoi kleenex e che fatica a trattenere i singhiozzi. Tutto è cominciato questa mattina da Padre Jozo e da allora è inconsolabile. All’uscita dalla Messa mi prende per il braccio e mi supplica di aiutarla. Le chiedo: – Che cosa l’ha messa in questo stato? – – Questa mattina, da Padre Jozo, ho ricevuto un vero schiaffo, sono profondamente ferita e non riesco a capire che cosa sia successo… I singhiozzi la scuotono, fa fatica a finire le frasi: il suo viso scomposto esprime una vera e propria disperazione. – Certamente Dio mi ha rifiutato! – Cerco di farle delle domande obiettive e scopro come si sono svolti i fatti.
Quella mattina con il suo gruppo di pellegrini Karine è andata da Padre Jozo per ascoltarlo e ricevere la sua benedizione. Durante la conferenza, è afferrata dalla forza e dall’unzione delle parole che sente, ciò le conferma la sua convinzione. Padre Jozo è un essere eccezionale, forse un santo. Allora non aspetta altro che questa famosa benedizione che dà ai pellegrini. Così, la donna riceverà qualche cosa, e d’altra parte se è venuta a Medjugorje è soprattutto per ricevere l’imposizione delle mani di Padre Jozo. Il resto conta poco. I pellegrini si mettono in fila lungo il viale e Karine osserva Padre Jozo che si ferma davanti a loro e li benedice a due a due posando le mani sulle loro teste.
Piano piano mormora preghiere con aria concentrata. Karine sta in mezzo alla fila, ci siamo, presto è il suo turno e il suo cuore giubila. Ma avviene un dramma inspiegabile: dopo aver benedetto i suoi vicini di destra, Padre Jozo l’ignora totalmente e va a benedire i suoi due vicini di sinistra, saltandola. Karine è disfatta. Non l’ha nemmeno guardata. Tutto il suo essere vacilla per lo shoc, ma mentre Padre Jozo si allontana per benedire il resto del gruppo, ha l’idea di cambiare posto e di andare a inserirsi nell’ultima parte della fila, là dove il Padre non è ancora passato. Ma di nuovo avviene la stessa cosa, Padre Jozo passa ostentatamente oltre e benedice i suoi vicini senza prestarle la minima attenzione. – Da quel momento, suora, sono disperata. Se veramente Padre Jozo è un santo, allora Dio mi ha rifiutata… Ma mi dica, lei che lo conosce così bene, gli succede qualche volta di rifiutare la benedizione a qualcuno? – – No! Oppure è estremamente raro, per casi molto particolari…Allora mi ricordo il caso di un uomo al quale Padre Jozo aveva rifiutato la benedizione; questo mi mette la pulce nell’orecchio per Karine. – Padre Jozo sa quel che fa, non è nè distratto nè sadico. Ma signora mi dica sinceramente: quali erano le sue intenzioni più profonde venendo da Padre Jozo? Ed ecco che scopro tutto quello che si nasconde sotto le apparenze…
Karine ha avuto un’infanzia difficile. Sua madre l’ha sempre disprezzata e suo padre brillava per la sua assenza. Karine ha lottato durante tutta la giovinezza per tentare di trovare la sua identità, la sua ragione di vita. Il vuoto che aveva dentro la distruggeva segretamente e le faceva considerare il suicidio. La morte di suo padre e altri avvenimenti familiari le fecero incontrare delle persone che sapevano “captare le energie”, che avevano dei poteri sulla psiche degli altri, e che la convinsero che lei stessa aveva dei grandi doni medianici che doveva usare.
Allora incominciò per Karine una nuova pagina nella sua esistenza. Seguendo diverse tappe d’iniziazione e di seminari in Estremo Oriente, fù educata alle scienze occulte e, a poco a poco, si fece una clientela di persone che essa “aiutava”. Aveva trovato finalmente una ragione di vita, si sentiva importante agli occhi degli altri, finalmente gli altri la cercavano, le chiedevano consiglio e perfino esaltavano il “potere positivo” che esercitava sui suoi protetti. In breve aveva finalmente la sensazione di esistere! Ascoltando Karine, mi si chiarisce tutto: come spesso Padre Jozo è stato informato soprannaturalmente. Lo Spirito Santo si è servito di lui per togliere a Karine la tremenda illusione nella quale era immersa da anni. Non devo nemmeno porle la domanda, mi dà lei stessa la chiave dell’avvenimento del mattino. – Allora capisce, suora, venendo a trovare Padre Jozo, il mio scopo era di ricevere la sua benedizione… – Cioè, per parlare più chiaro? – Ebbene, ricevere le sue “energie positive”, ricevere i suoi poteri di guarigione. Volevo attraverso lui captare dei nuovi poteri e poter aiutare meglio la gente che viene a trovarmi… Capisce, si dice che sia un profeta, un uomo scelto da Dio e dotato di grandi poten. – E poiché è ispirato da Dio e vede in fondo ai cuori, giustamente non l’ha benedetta…. – Karine capisce che abbiamo toccato il nodo del problema e molto seriamente mi ascolta. – Cosa vuole dirmi con questo? – Senza questo shoc, lei sarebbe ripartita come era venuta, credendo di aver raggiunto lo scopo! Padre Jozo ha agito come i profeti biblici.
Il suo gesto è un segno per lei. -Allora le spiego a lungo che nella sua disperazione si è lasciata irretire da false luci. ‘Avete dimenticato la Bibbia” ha detto piangendo la Gospa a Padre Jozo. Karine ha dimenticato la Bibbia e ha cercato altrove le vie della vita. Ha scelto senza saperlo vie che Dio stesso indica come cammini di morte. Crede di vivere e di aiutare la vita, ma non fa che esaitare se stessa, esaltare il suo “ego” e dare veleno agli altri, mentre all’inizio aveva senz’altro l’intenzione giusta di aiutarli. – Ci voleva dunque questo shock di Padre Jozo per farle aprire gli occhi! Padre Jozo non è un elargitore di “poteri”, nè un mago. Non è li per rafforzare l’influenza che lei ha sugli altri.
No è un servitore, è un povero. E’ un prete che prega perché il Vero Dio invada il cuore dei suoi figli.Karine, lei ha confliso il New Age con la vita cristiana. E’ venuta qui per prendere nuovi doni, per arricchire il suo blasone di nuovi titoli e Dio l’aspettava al varco. Le vuole dare molto di più: vuole darle Se stesso perché l’ama infinitamente, ma per fare questo la deve rendere poverissima. La vuole liberare da tutto questo ciarpame medianico – esoterico – pseudo – spirituale e totalmente vuoto che abita in lei e con il quale Dio non può coabitare. Se lei accetterà questa grande grazia di conversione che le è offerta con tanta forza (tipica di Medjugorje), Dio potrà guidare la sua vita e lei diventerà una persona completamente nuova… Allora porterà vero frutto per gli altri. Le lacrime sono sparite e l’ombra di morte che velava lo sguardo di Karine dà a poco a poco spazio alla pace. – E’ la prima volta che sento questo linguaggio, ma sento in fondo al cuore che è giusto, che è vero. Ma vuol dire che non devo più ricevere le persone per occuparmi di loro? – – Significa che ormai, lascerà che Dio stesso guidi la sua vita.
Metta al primo posto la preghiera cristiana, la lettura della Bibbia, i sacramenti, lasci cadere la sua radioestesia e i suoi poteri. A poco a poco si ricolmerà della pienezza di Dio e non penserà più al potere che potrebbe avere sugli altri. Noi tutti siamo fatti per la gloria ma Satana è maligno, ci fa credere che avremo la felicità glorificando il nostro “io”, anche inconsciamente e ciò conduce al disastro. Perché il nostro “io” non è che misèria. No, la vera gloria che ci attende è la gloria stessa di Dio in noi. Accetta di lasciare la gloria che viene dagli uomini per la gloria che viene da Dio, con i sacrifici che saranno necessari in un primo tempo per risistemare la sua vita? – Karine misura l’enormità del passo da fare e dice: – Come ne avrò il coraggio?! E’ tutta la mia vita che deve cambiare dalla A alla Z…! – Si, anche San Paolo diceva: “E’ terribile cadere nelle mani del Dio vivente!”, ma tutto questo è successo a Medjugorje, abbia fiducia nella Madonna, è lei che ha fatto il colpo di mano, è ancora lei che la aiuterà giorno per giorno… – Karine ha accettato di fare un ritiro e poi molti altri per formarsi a questa nuova vita. Si è confessata e un prete incaricato ha pregato per la sua liberazione, perché il suo spirito era stato deformato dai seminari esoterici che aveva frequentato.
Ha avuto parecchie ricadute perché il suo ambiente voleva ricuperarla e la tentazione era grande. Per fortuna rimane molto vicina a Medjugorje e grazie alla preghiera di tutti noi, si manterrà sulla via che porta al Regno. Quanto alla benedizione di P. Jozo, l’ha ricevuta finalmente in un altro gruppo, dopo la sua conversione, mentre si avvicinava per chiedere a Dio la grazia di essere piccola e non quella di essere grande.
Fonte: Suor Emmanuel