Carmelo: il monte dei miracoli

Vergine del Carmelo
Foto: Pietro Novelli - Nostra Signora del Monte Carmelo consegna lo scapolare dell'ordine ai santi Simone Stock, Angelo da Gerusalemme, Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa d'Avila (1641)

La festa liturgica che si celebra oggi presenta una serie di peculiarità che la rendono più unica che rara. Quello della Madonna del Carmelo è infatti l’unico culto mariano con evidenti radici nell’Antico Testamento. La tradizione, infatti, individua il Monte Carmelo in un luogo della Terra Santa, dove il profeta Elia pregò per la fine di una siccità ormai triennale, ottenendo il miracolo di una nube bianca, portatrice di pioggia, ma anche simbolo di purezza, di bellezza e della riconciliazione del popolo eletto con Dio.

La stessa nascita dell’Ordine Carmelitano trae il suo senso nell’andare a ritroso, alla ricerca della fonte e del fondamento della nostra fede. I primi carmelitani altro non erano che pellegrini, recatisi in Terra Santa e lì diventati eremiti alla fine del XI secolo, a ridosso della prima Crociata. Spesso è un’apparizione a precedere la nascita di un ordine religioso o di un carisma ecclesiale. Per i carmelitani avvenne l’esatto contrario: fu proprio un superiore generale, l’inglese Simone Stock, a ricevere nel 1251, in età molto avanzata, la visita della Vergine Maria, apparsa con Gesù Bambino in braccio, per consegnargli lo scapolare del suo ordine, quale “segno di salvezza”, “salvaguardia nei pericoli e garanzia di una pace e di una protezione speciale fino alla fine dei secoli”. Chi fosse morto indossando lo scapolare sarebbe stato preservato dal fuoco eterno.

Tra le apparizioni mariane dei tempi pre-moderni, quella avvenuta a San Simone Stock è sicuramente quella che presenta più analogie con Fatima, sia sul piano delle simbologie, sia sul piano dei contenuti. L’ultima volta che apparve ai pastorelli, il 13 ottobre 1917, poco prima del “miracolo del sole”, la Madonna si presentò nelle sembianze della Vergine del Carmelo, coronata Regina del Cielo e della terra, con il Bambino in braccio. L’apparizione duecentesca e quella novecentesca, del resto, hanno in comune il richiamo alla purezza – di cui l’Immacolata è l’immagine più splendida e vera – alla misericordia e alla conversione. Entrambe le apparizioni sono saldamente legate a quella veterotestamentaria. Lo scapolare consegnato dalla Madonna a San Simone Stock sarebbe stato indossato dal profeta Elia al momento del prodigio avvenuto sul Monte Carmelo: oltretutto quella nuvola si era manifestata a forma di piede, quasi a prefigurare il piede della Vergine che schiaccia la testa del demonio.

Il lungo filo rosso che lega il profeta Elia, San Simone Stock e i pastorelli di Fatima si intreccia numerosissimi miracoli avvenuti per intercessione della Vergine del Carmelo, in ogni secolo e in ogni epoca, a dimostrazione della natura escatologica e catartica di questo culto. Il primo miracolo avvenne proprio grazie a Stock, allorché il santo carmelitano inglese rivestì dello scapolare un moribondo, il quale si convertì all’ultimo istante e andò in Cielo riconciliato con Dio.

Tre grandi devoti della Vergine del Carmelo furono papa Gregorio X (1210-1276), Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) e San Giovanni Bosco (1815-1888). Tutti e tre erano soliti indossare uno scapolare marrone e con esso si fecero seppellire. Al momento dell’apertura delle loro tombe, i loro corpi e i loro abiti erano ormai decomposti o in disfacimento. Gli scapolari, in compenso, erano rimasti intatti.

Nel 1845, una nave diretta da Londra all’Australia rimase in balia dei marosi nell’Oceano Indiano. Un marinaio irlandese gettò in acqua il suo scapolare: non solo ritornò la bonaccia ma lo scapolare riapparve sullo scafo dell’imbarcazione, nell’ultimo impeto della tempesta.

Nel 1957, uno spaventoso incendio devastò ventidue abitazioni a Westboden, in Germania. Nell’unica casa dell’isolato risparmiata dal disastro, la famiglia residente, molto devota al Carmelo, alla vista delle fiamme, aveva appeso lo scapolare alla porta d’ingresso.

Al venerabile Francis Ypes, un giorno lo scapolare gli scivolò da dosso e cadde per terra. Immediatamente Ypes percepì una voce demoniaca dirgli: “Getta via quel mantello che tira via dall’inferno tante anime!”.

Nel 1944, un missionario carmelitano in Terra Santa si ritrovò a percorrere una strada fangosa mentre andava ad amministrare un’unzione degli infermi. A metà del tragitto, dopo circa tre chilometri, iniziò a precipitare nel fango. Il religioso afferrò lo scapolare, lo baciò, rivolse gli occhi verso il Monte Carmelo e invocò l’intercessione della Vergine. Immediatamente si ritrovò senza le scarpe ma, per miracolo, ogni traccia di fango era scomparsa. Il carmelitano percorse allora i restanti tre chilometri, lodando ogni istante la Madonna.

All’inizio del secolo scorso, ad Ashtabula, in Ohio, un uomo fu investito da un treno. Per la gravità delle ferite riportate, sarebbe dovuto morire all’istante, invece, lo sventurato sopravvisse almeno 45 minuti: il tempo necessario perché giungesse un sacerdote ad amministrargli gli ultimi sacramenti. Al momento dell’incidente, l’uomo indossava uno scapolare.

Un sacerdote francese, poco dopo essere partito per un pellegrinaggio, si accorse di aver dimenticato lo scapolare. Tornò subito indietro a recuperare l’oggetto, pur sapendo che avrebbe celebrato la messa con notevole ritardo. Più tardi, al momento della consacrazione, un uomo entrò in chiesa e sparò alle spalle del sacerdote, il quale, però, tra lo sbigottimento dei fedeli, proseguì a celebrare nella più totale tranquillità. La pallottola si era infatti miracolosamente incastrata nello scapolare che, quel giorno, il celebrante aveva rischiato di non indossare.

Nel 1955, un aereo precipitò in Guatemala. Tutti i passeggeri perirono tranne una ragazza che aveva indossato lo scapolare e, al momento dell’impatto, aveva invocato la Vergine del Carmelo. Lei stessa riportò ustioni gravi ma lo scapolare era rimasto intatto.

Una sequenza davvero impressionante di eventi ai limiti dell’inspiegabile, probabilmente la punta dell’iceberg di una lista in gran parte sconosciuta e notevolmente più copiosa. Frutto di una devozione oggi forse passata in secondo piano ma di cui tutti i figli della Madre di Dio sono eternamente debitori.