Sabato della XXVIII settimana del T. O.
17 ottobre ’20, Sant’Ignazio di Antiochia
Lc 12, 8-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
COMMENTO
Dare testimonianza di Gesù, ecco il succo del brano di San Luca che viene a illuminare in modo folgorante la vita del santo festeggiato oggi: Sant’Ignazio di Antiochia.
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I cristiani sono tenuti a dare testimonianza del Signore: “chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio”. Cosa vuol dire testimoniare? In greco testimone è “martire”, da qui si può cogliere il senso profondo dell’insegnamento di Gesù.
In molti circoli moderni, post-cristiani, formati nella maggior parte da persone battezzate ma non praticanti, si parla delle cose del mondo come se Dio e la sua Legge eterna non esistessero. Si preferisce, per fare alcuni esempi, dire “compagno/a” invece che “marito” o “moglie”, parole ritenute come un anacronismo di cattivo gusto, oppure si ammette l’amore libero prima e dopo il matrimonio parlandone con volgarità. E, purtroppo, molti cattolici della domenica, ridono con loro o tacciono dissimulando il loro disaccordo o si adeguano vergognosamente adoperando loro stessi i medesimi modi di parlare! In pochi osano contraddire il pensiero dominante riconoscendo Gesù davanti agli uomini!
Il cattolico oggi deve essere coraggioso e ben formato in modo da poter rispondere con fermezza e cortesia quando il Signore o la sua Chiesa vengono criticati, scherniti, derisi. Mai tacere o accondiscendere con tale genere di discorsi! Ricordiamo la minaccia del Vangelo odierno: “chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio”.
Qualcuno potrebbe dire: “dovrò perdere, allora, i miei amici? Resterò isolato!” La risposta è: “chi sta con Gesù non resta mai solo!”
E, poi, sul cosa dire o come agire per difendere la causa di Dio, basta chiedere l’illuminazione dall’alto: “non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”. La vita dei santi dimostra fino a che punto ciò sia vero. Basti ricordare le splendide e precisissime risposte teologiche, giuridiche e morali date dall’illetterata Santa Giovanna d’Arco al fasullo tribunale pseudo-inquisitoriale che cercava in tutti i modi di condannarla come eretica.
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Oggi la Santa Chiesa festeggia Sant’Ignazio di Antiochia, vescovo e martire. Uomo di fuoco inestinguibile, diede testimonianza di Gesù con un coraggio ammirevole e indomabile, perfino davanti alle belve pronte a divorarlo, usate per “divertimento” nei sanguinari giochi romani. Supplichiamolo affinché ogni cristiano si compenetri della sua missione di testimone fedele del Signore davanti al mondo! Se tutti agissimo mossi dall’ispirazione di Sant’Ignazio il mondo non cadrebbe così in basso! Ricuperiamo il coraggio e saremo vincitori, poiché avremo come difensore lo stesso Spirito Santo!