La malattia, la pre-morte e la chiamata a Medjugorje

La malattia, la pre-morte e la chiamata a Medjugorje

Dunque, tornando a noi, ti racconto l’accaduto:
Era il 16  gennaio 2012 quando mi trovavo  in viaggio, sul treno per raggiungere l’ospedale Sacro Cuore don Calabria di Negrar in provincia di Verona, lo ricordo come se fosse adesso, nel mio stesso vagone salirono due donne le quali attirarono la mia attenzione con un ‘buongiorno’ intenso e deciso. Erano due donne con una luce particolare negli occhi, direi carismatiche. Ero assorta nei miei pensieri, quando Lucia si mise a parlare liberamente con Elisabetta, attirando la mia attenzione nel raccontare il viaggio fatto a Medjugorje. Rimasi colpita da Lucia che mentre raccontava del suo viaggio, disse: “Vedi questo anello in oro bianco, è un rosario e solitamente non hanno il volto della Madre Celeste”. Si sfilò l’anello dal dito facendolo vedere alla sua amica, e nel riprenderlo solo con lo sguardo e porgendolo mi chiese se volessi vederlo. Annuii sorridendo e nel mostrami l’anello cadde nella mia mano sinistra con  il volto della Madre Celeste rivolto verso di me. Mi attraversò un brivido in tutto il corpo e con le lacrime agli occhi guardai fuori dal finestrino e vidi il paesaggio talmente brinato che sembrava innevato. Tra me e me pensai: “Ok, ho capito! Madre, mi stai chiamando a Medjugorje”.

 

A Medjugorje, qual è stato il momento particolare in cui hai sentito la Madonna?

 Credo che la presenza della Madre sia molto presente ed evidente, ovviamente il giorno 2 di Marzo, giorno dell’apparizione di ogni mese, quand’ero vicino alla croce blu.

 

Hai conosciuto in quell’occasione anche la veggente Vicka. Cosa ricordi di quell’incontro?

Ho avuto la fortuna di incontrare Vicka senza volere e senza aspettativa. Il nostro gruppo è riuscito a presenziare vicino alla casa dove Vicka si rivolge a milioni di Fedeli. Ero con il mio gruppo quando Marcella, la badante di Benedetta, mi chiese se potevo accompagnarla davanti alla casa di Vicka perché lei non si sentiva bene ed io amorevolmente accettai. Poco dopo Vicka uscì di casa e si rivolse ai milioni di Fedeli in attesa di ascoltarla. Alla fine del suo discorso e dell’incontro-Preghiera, scese le scale per andare incontro agli ammalati e con Benedetta ci furono scambi di sguardi e sorrisi, fino a che ci scambiammo qualche parola in lingua (la mia terra madre). Avrei voluto incontrare la veggente Miriana ma purtroppo non c’è stato tempo. La guida prima di ripartire mi disse: “Mi spiace che non hai incontrato la veggente Miriana, ma ricordati che i Veggenti già sanno quando arrivano gli ammalati ciò di cui hanno bisogno. Soprattutto Vicka. Ed è più importante che tu abbia incontrato Lei. Anche tu, come tutti, sei affidata alla volontà della Madre Celeste”.

 

Che messaggio vuoi dare a tutte quelle persone, che come te, ogni giorno combattono contro la propria malattia?

Credo che la Fede sia fondamentale nel Nostro cammino, perché significa avere “fiducia nella VITA”.
Spero vivamente che la mia storia possa essere di aiuto a Tutti coloro che si sentono smarriti e proprio a loro dico: Pregate e Ringraziate sempre, ogni giorno, perché non siamo mai soli!
C’è sempre una forza suprema che ci aiuta a combattere le avversità della Vita.
Da cuore a cuore: Luce e Amore

Servizio di Rita Sberna