“Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”

Illustrazioni Vangelo Cristian Nencioni

Giovedì della XXVIII settimana del T. O.

15 ottobre ’20, Santa Teresa di Gesù

Lc 11, 47-54

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

COMMENTO

Di due terribili peccati si erano resi colpevoli i farisei e gli scribi: il primo, perseguitare in vita i profeti per poi onorarli dopo la morte; il secondo, l’avere la chiave della conoscenza della verità e non usarla né per salvare se stessi né gli altri.

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Lungo la Storia, i farisei e gli scribi avevano odiato i profeti, ma con dissimulazione, per non discostarsi dal popolo che, invece, li ammirava. Perciò, dopo la loro morte spesso causata dalle loro trame infami, costruivano per loro bei sepolcri e vi si recavano per onorarli.

Secondo la parola di Gesù, la malizia dei padri si era trasmessa ai figli e si andava accrescendo, in modo tale da renderli ancora più audaci col passare del tempo al punto da arrivare a ordire la morte dello stesso Figlio di Dio. Per questo il Signore li rimprovera dicendo: “a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario”.

Cosa dirà Gesù alla nostra generazione? Non è forse somigliante all’antipatico farisaismo?

Riflettiamo su questo: San Pio da Pietrelcina nei nostri giorni è venerato con tanta pompa a San Giovanni Rotondo. Molti là si recano in pellegrinaggio per supplicare le più svariate grazie. Tuttavia, quanti dei pellegrini accetterebbero veramente gli insegnamenti profetici del santo delle stimmate? Quanti rispettano, ad esempio, le sue indicazioni sul pudore cristiano nell’abbigliamento? O la sua ferma e costante intransigenza in materia di purezza, esigendo senza se e senza ma la castità perfetta nel fidanzamento? Se P. Pio potesse parlare e ci ricordasse tali verità non provocherebbe insofferenza e disprezzo? Non possiamo essere anche noi, oggi, influenzati dal fermento dei farisei?

Cerchiamo, dunque, i santi, andiamo a visitare le loro tombe, ma amiamoli con onestà, cercando di ascoltare i loro insegnamenti e seguire i loro esempi! Altrimenti saremo anche noi degni destinatari dei rimproveri del Signore.

Lo stesso si può dire del secondo peccato denunciato da Gesù: oggi coloro che dovrebbero parlare di Dio e delle cose di Dio molte volte omettono i temi fondamentali, come la speranza nella vita eterna, la grandezza dell’amore a Gesù, l’urgenza di evitare i peccati mortali, l’esistenza del Cielo e dell’Inferno. Non possiamo dire che in molte occasioni chi ha la chiave della conoscenza, come i vecchi scribi, non entra per la porta della Redenzione e impedisce ai fedeli di buona volontà di fare altrettanto?

Supplichiamo il Divino Maestro che invii apostoli integri capaci di trasmettere al mondo in tutta la sua bellezza e interezza il messaggio di salvezza affinché non si cada nel fariseismo religioso!

Santa Teresa di Gesù, donna coraggiosa e riformatrice, interceda perché tutti possano trovare guide fedeli al Vangelo che li conducano al sospirato Paradiso per la via retta dei comandamenti.