10 SETTEMBRE 2021
VENERDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)
San Nicola da Tolentino, Sacerdote
Lc 6,39-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Commento:
Il Signore non vieta la correzione fraterna, ma vuole che ognuno si impegni anzitutto nella personale santificazione.
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Prima di mettersi a fare apostolato bisogna dedicarsi alla propria santificazione. Nessuno può dare se non possiede, e la vita interiore dell’apostolo è senza alcun dubbio l’anima di ogni apostolato.
Questo si applica in merito alla correzione fraterna. Gesù ci comanda di metterci sotto attento esame, per strappare da noi le travi che ottenebrano il nostro sguardo interiore, affinché siamo veramente in grado di aiutare il nostro prossimo.
La pratica dell’esame di coscienza quotidiano o settimanale è una bella risposta all’appello del Signore. Ma lo è anche la guida di un buon padre spirituale, assettato della nostra santificazione.