“Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”

Illustrazioni Vangelo Cristian Nencioni

Martedì della XXIX settimana del T. O.

20 ottobre, santa Maria Bertilla Boscardin

Lc 12, 35-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

COMMENTO

Il premio, frutto della vigilanza, è incalcolabile! Lo stesso Signore si farà servo di coloro che attenderanno zelanti e svegli il giorno della Sua venuta!

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La dottrina cattolica ci insegna che il Signore verrà alla fine dei tempi, nella sua Parusia, e giudicherà i vivi e i morti. Gesù stesso fa molti riferimenti a questo grandioso evento che radunerà l’intera umanità per una divina lezione di Teologia della Storia, alla cui luce si spiegherà il valore degli atti degli uomini, siano stati essi cattivi o buoni, e la loro influenza sul corso degli avvenimenti lungo i secoli.

Tuttavia, la venuta del Signore già si realizza in qualche modo – e questo ce lo insegna pure la Chiesa – nel giudizio particolare che avviene immediatamente dopo la morte, segnando in modo definitivo il destino eterno della persona: o Cielo o Inferno. Il passaggio temporale per il Purgatorio non è scartato, ma quelli che ci andranno saranno comunque salvi.

Ed ecco che per questo doppio appuntamento dobbiamo essere pronti. Il Signore usa delle espressioni metaforiche molto espressive: “siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”.

Le vesti strette vengono a significare la prontezza nel servire Dio e il prossimo. Le lampade accese indicano la fede che illumina e la carità che riscalda. Tutte cose necessarie, in definitiva, per poter ricevere il premio. Vivere in spirito di servizio, con grande religiosità: ecco le chiavi del Vangelo odierno per meritare la grazia definitiva.

Essa, inoltre, consiste, niente di meno, che in una ricompensa generosissima: il Signore si farà servo, per premiare i suoi fedeli: “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli” … Beati loro!

Ecco, l’umiltà dell’uomo premiata con l’umiltà e la generosità di Dio!

La Santissima Vergine Maria, abisso di mansuetudine, guidi i nostri passi durante il percorso terreno delle nostre esistenze affinché siamo servi di Gesù e servi dei nostri fratelli, per poter essere, nel giorno della venuta dello Sposo divino, premiati al di là di ogni aspettativa!