Il Vaticano disegna un programma per scomunicare la mafia
L’arcivescovo Silvano Tomasi ha detto: “Il nostro sforzo è quello di creare una mentalità, una cultura della giustizia, che combatte la corruzione e promuove il bene comune”.
La mossa contro la mafia segna un cambio di fase nella politica del Vaticano, in cui il coinvolgimento nella criminalità organizzata diventa letteralmente inaffidabile perché è un modo di vivere piuttosto che un solo peccato.
I cattolici scomunicati non possono prendere comunione o essere sposati in chiesa.
La criminalità organizzata è radicata in Italia e in diversi paesi del Sud America, tra cui la casa di Papa Francesco dell’Argentina. Francis ha criticato seriamente la vicinanza della Chiesa alle figure di mafia, che vede i bambini chiamati da padrini di mafiosi e processioni religiose che si fermano al di fuori delle case dei boss della mob come forma di rispetto. Fonte. ChristianToday.it