Papa Francesco: lo Spirito, il motore dell’evangelizzazione

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La catechesi dell’udienza di oggi, continuando il tema dello zelo apostolico del credente, prende spunto dal Vangelo di Matteo 28,19, l’invio “in missione”, l’invito ad andare e a “fare discepoli”. Papa Francesco sviluppa la sua riflessione a partire dal concetto del Battesimo, che è incontro con la Trinità viva e operante.

Infatti, inviando i discepoli, il Figlio di Dio non solo spinge loro ad andare davvero in ogni parte del mondo, ma comunica insieme lo Spirito Santo, perché è solo grazie a Lui, allo Spirito Santo, che si può ricevere la missione di Cristo e portarla avanti (cfr Gv 20,21-22). Senza di lui infatti l’evangelizzatore non può fare nulla, perché è parola dello Spirito, la forza dello Spirito che li porta avanti per cambiare il mondo. L’annuncio del Vangelo, dunque, si realizza solo nella forza dello Spirito, che precede i missionari e prepara i cuori: è Lui “il motore dell’evangelizzazione”.

Ripercorrendo gli Atti degli Apostoli, siamo di fronte agli albori della Chiesa non sempre tanto semplici da vivere. (…) Insieme a consolazioni non mancavano tribolazioni – momenti belli e momenti non tanto belli -, le gioie si accompagnavano alle preoccupazioni, ambedue le cose. E subito appare una questione molto difficile: come comportarsi con i pagani che venivano alla fede, con quanti non appartenevano al popolo ebraico, per esempio. Erano tenuti o no a osservare le prescrizioni della Legge mosaica? Non era una questione da poco per quella gente. Si formano così due gruppi, tra chi riteneva l’osservanza della Legge irrinunciabile e chi no. 

Gli apostoli si dimostrano capaci di far spazio allo Spirito e il dilemma si risolve nell’ascolto attento di Lui. Si sarebbe potuto cercare un buon compromesso tra tradizione e innovazione: alcune norme si osservano, e altre si tralasciano. Eppure gli Apostoli non seguono questa sapienza umana per cercare un equilibrio diplomatico fra una e l’altra, non seguono questo, ma si adeguano all’opera dello Spirito, che li aveva anticipati, discendendo sui pagani come su di loro.

Da quel momento coniano una nuova espressione, per definire l’agire della Chiesa: lo Spirito Santo con noi, così agiscono sempre gli Apostoli. Insieme, senza dividersi, nonostante avessero sensibilità e pareri diversi, si pongono in ascolto dello Spirito. Ed Egli insegna una cosa, valida anche oggi: ogni tradizione religiosa è utile se agevola l’incontro con Gesù, ogni tradizione religiosa è utile se agevola l’incontro con Gesù. 

Le stesse difficoltà le troviamo anche oggi tra noi.  Ci ricorda il Pontefice: Quando si trovano decisioni nella Chiesa, per esempio divisioni ideologiche: “Io sono conservatore perché… io sono progressista perché…”. Ma dove c’è lo Spirito Santo? State attenti che il Vangelo non è un’idea, il Vangelo non è una ideologia: il Vangelo è un annuncio che tocca il cuore e ti fa cambiare il cuore, ma se tu ti rifugi in un’idea, in un’ideologia sia di destra sia di sinistra sia di centro, tu stai facendo del Vangelo un partito politico, una ideologia, un club di gente. Il Vangelo sempre ti dà questa libertà dello Spirito che agisce in te e ti porta avanti.

Ecco dunque il perché e il come della Chiesa. La Chiesa è la comunità di uomini e donne che credono e annunciano Gesù Cristo ma mossi dallo Spirito Santo, non dalle proprie ragioni. Sì, si usa la ragione ma viene lo Spirito a illuminare e a muoverla, Lo Spirito ci fa uscire, ci spinge ad annunciare la fede per confermarci nella fede, ci spinge ad andare in missione per ritrovare chi siamo. Perciò l’Apostolo Paolo raccomanda così: «Non spegnete lo Spirito» (1 Ts 5,19), non spegnete lo Spirito. 

La catechesi si conclude poi con una domanda che deve essere anche incoraggiamento ad ognuno di noi, per migliorare sempre di più l’aspetto evangelizzatore della nostra vita di credenti. “E lo Spirito? Tu non preghi lo Spirito, che è quello che ti fa muovere il cuore, che ti porta avanti, ti porta la consolazione, ti porta avanti la voglia di evangelizzare e di fare missione?”. Vi lascio questa domanda: Io prego lo Spirito Santo? Mi lascio orientare da Lui, che mi invita a non chiudermi ma a portare Gesù, a testimoniare il primato della consolazione di Dio sulla desolazione del mondo? La Madonna che ha capito questo bene ci faccia capire questo.