Cristianesimo e Islamismo due mondi a confronto!

Cristianesimo e Islamismo due mondi a confronto!

I concetti fondamentali sono: 1 Trinità / 2 Gesù Cristo, figlio di Dio e salvatore dell’umanità / 3 Amore verso Dio e verso il prossimo!

L’Islamismo, invece, rimanda a un insieme di ideologie che ritengono che l’Islam debba guidare la vita sociale e politica così come la vita personale. Si tratta dunque di una concezione essenzialmente politica dell’Islam.

L’Islam è una religione monoteista manifestatasi per la prima volta nella penisola araba nella cittadina higiazena della Mecca nel VII secolo dell’era cristiana grazie a Maometto, considerato dai musulmani l’ultimo profeta portatore di legge inviato da Dio (in arabo الله, Allāh) al mondo per ribadire definitivamente la Rivelazione, annunciata per la prima volta ad Adamo, il primo uomo e il primo profeta. Con circa 1,6 miliardi di fedeli, ossia il 23% della popolazione mondiale, l’Islam è la seconda religione del mondo per consistenza numerica e vanta un tasso di crescita particolarmente significativo.

Nel ʾaḥādīth di Gabriele (ʾaḥādīth Jibrīl) l’Islàm è presentato come parte di una triade composta da imān («fede») e iḥsān («eccellenza»), dove la definizione teologica dell’Islam sarebbe il Tawḥīd (quella storica, l’affermazione di fede nella missione profetica di Maometto, quella dottrinale nel rispetto dei Cinque Pilastri).

I 5 pilastri dell’Islam sono:

-la shahāda, o “testimonianza” di fede

Testimonio che non c’è divinità se non Dio (Allàh) e testimonio che Muḥammad è il Suo Messaggero“.

la ṣalāt, preghiera canonica da effettuare 5 volte al giorno, in precisi momenti (awqāt) che sono scanditi dal richiamo dei muezzin, che operano nelle moschee (oggi spesso sostituiti da registrazioni diffuse con altoparlanti);

-la zakāt, versamento in denaro – obbligatorio per ogni musulmano che possa permetterselo – che rende lecita la propria ricchezza; da devolvere nei confronti di poveri e bisognosi.

-sawm ramaḍān, ovvero digiuno – dal sorgere al tramonto del sole – durante il mese lunare di Ramadan per chi sia in grado di sostenerlo senza concrete conseguenze negative per la propria salute;

hajj, pellegrinaggio canonico a Mecca e dintorni almeno una volta nella vita, nel mese lunare di Dhū l-ḥijja, per chi sia in grado di sostenerlo fisicamente ed economicamente.

In ambienti come quelli sciita, kharigita e sunnita-hanbalita si aggiunge un sesto pilastro: il jihād, ma se nella sua accezione di “jihād maggiore” (akbar, dice la giurisprudenza), teso cioè a combattere gli aspetti più deteriori dell’animo umano, esso è accettato da ogni scuola di pensiero sunnita come un potenziale sesto pilastro, la sua accezione di “impegno sacro armato” è talmente densa di condizioni e limitazioni da non consentire che il “jihād minore” (jihād aghar) sia accettato sic et simpliciter dal madhhab hanafita, malikita e sciafeita come sesto degli arkān al-Islām.