Madonna delle Lacrime di Siracusa: fonte di miracoli e di vocazioni

Foto: Hein56didden (Wikimedia Commons)

Sono stati celebrati la scorsa settimana a Siracusa, i 67 anni dalla lacrimazione di Maria, alla presenza di tutte le sottosezioni siciliane dell’UNITALSI, in particolare quella di Piazza Armerina, con la sua presidente Maria Concetta Cammarata. Presente anche il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, monsignor Rosario Gisana, e il vescovo eletto di Siracusa, monsignor Francesco Lomanto, che sarà consacrato il prossimo 24 ottobre proprio al santuario.

Una lunga storia quella della lacrimazione della Madonna di Siracusa: un pianto che, la notte del 29 agosto 1953, sconvolse i proprietari, una modesta coppia di giovani sposi, che veneravano questo piccolo quadro di gesso come capezzale. Quella lacrimazione attirò medici, sacerdoti e analisti che si ritrovarono testimoni oculari della lacrimazione il primo settembre dello stesso anno. Gli studiosi mandati dall’Azienda Sanitaria Provinciale per raccogliere il materiale e analizzarlo, confermarono poi che si trattava di lacrime umane.

Una storia miracolosa, avvincente ed enigmatica che ci ricorda l’umanità della Vergine Maria, come ci ha spiegato una volontaria, Anna: “La sede della sottosezione dell’UNITALSI (Organizzazione italiana per il trasporto degli ammalati a Lourdes e ad altri santuari) di Siracusa è presso il santuario. Noi prestiamo servizio al santuario della Madonna delle Lacrime, la nostra speciale consacrazione è per i malati”.

Da parte sua, padre Aurelio Russo, rettore del Santuario dal 2016, ha dichiarato: “Ho visto gli occhi dei fedeli incrociarsi tra loro. La Madonna, nel quadro di gesso della lacrimazione, tiene in mano un cuore, in senso simbolico, e, allo stesso modo, ci ricorda che dobbiamo rivolgerci a lei per trovare conforto tutte le volte che abbiamo paura. Oggi il mondo è certamente scosso ma le lacrime di Maria sono di dolore e di partecipazione, sono lacrime di speranza e di preghiera, lacrime che accompagnano il cammino dei suoi figli. Molti si sono interrogati sulla lacrimazione, come papa Pio XII che, quando ha commentato le lacrime, ci ha ricordato la vicinanza di Maria”.

Il santuario è stato al centro di molte grazie e di vocazioni, come quella del sacerdote che attualmente presta il suo servizio al santuario: “La mia vocazione nasce proprio nel santuario grazie ad un’ispirazione divina; dapprima una vicinanza al santuario e successivamente una vocazione più forte, quando ho sentito l’esigenza di entrare in seminario. La mia vocazione è mariana, è stata sostenuta all’ombra delle lacrime di Maria. Il mio cammino in seminario è paragonabile a quello di un pellegrinaggio e, da quando sono sacerdote, mi occupo proprio dei pellegrini nel tentativo di trasmettere loro un messaggio d’amore e di pace”.

Servizio a cura di Maria Luisa Spinello