Natura degli angeli e dei demoni con Padre Pedro Barrajon

Foto di Enrique Meseguer da Pixabay

Il Rettore dell’Università del Centro Europeo di Roma, Padre Pedro Barrajon, ha tenuto una relazione interessante sugli #angeli e i #demoni, durante il #corso “#Esorcismo e preghiera di liberazione” all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Parlando di angeli e dei demoni, Padre Pedro ha specificato che solo Dio è esente dal peccato ma tutte le creature da Lui create, compreso gli angeli, possono peccare: vedasi infatti la superbia di Lucifero che era l’angelo più bello del paradiso.

San Tommaso diceva: “Sia l’angelo che qualunque altra creatura razionale, considerata nella sua natura, può peccare. Se c’è qualche creatura che non possa peccare, questo gli viene da un dono di grazia e non per condizione naturale”.

Una delle creatura che non ha mai peccato per  dono di grazia è proprio la Madonna.

Ma qual è la natura del peccato angelico?

In primis, i lpeccato di lussuria e poi il peccato di orgoglio, cioè voler essere come Dio, unito all’orgoglio vi è anche la superbia.

Gli angeli possiedono perennemente la visione di Dio ed hanno una conoscenza superiore all’uomo, essendo degli esseri di luce. Ma parlando dei demoni (angeli cattivi) bisogna sapere che conosocono le cose dell’uomo e del cielo, per la sottigliezza della loro natura, attraverso altri angeli e per l’esperienza di lungo tempo.

Il diavolo che inizialmente era l’angelo più bello e poi è precipitato per la sua superbia all’inferno, è uno spirito che non è unito a nessun corpo. E’ una persona sconfitta ontologicamente e nel suo agire, egli nega se stesso.

La sua natura è pervertita e vive di menzogna e fomenta ciò che va verso la mancanza di comunione.

Come agisce il demonio, l’angelo cattivo?

Con la tentazione cioè induce l’uomo a commettere il male.

La tentazione ha 3 fasi: la suggestione, il diletto, il fraintendimento.

C’è da dire che ogni tentazione non viene sempre dal demonio.

Ciò che ci rassicura e ci rende gioiosi è sapere che il demonio è stato già una volta sconfitto, con la passione e morte in Croce di Gesù.

Rita Sberna