Disse Gesù a Suor Josefa Menéndez: “Voglio servirmi di te per far conoscere sempre più agli uomini la misericordia e l’amore del mio Cuore… aiutami in quest’opera d’amore!”
Chi era Josefa Menéndez?
Josefa è stata una religiosa della Società del Sacro Cuore di Gesù, e visse dal 1890 al 1923. Sorella spirituale di santa Marguerite Marie Alacoque, consacrò la propria vita alla missione che Gesù Cristo in persona venne a darle: far conoscere al mondo l’amore senza limiti e la misericordia infinita del Cuore Sacratissimo di Gesù. Quest’opera, che ripercorre la sua vita e i suoi incontri con il Figlio del Creatore, fu tradotta in più di dieci lingue e valse a parecchi dei suoi lettori numerose grazie.
Il libro evoca l’abbandono a Dio, l’abisso di misericordia che Gesù ci propone, l’alleanza del suo cuore col nostro, il valore delle anime, l’amore negletto di colui cui per colmo d’ingratitudine neghiamo il nostro.
I primi 15 anni dopo la morte di Josefa sono trascorsi nel silenzio, ma i favori ottenuti per sua intercessione, appena fu reso noto il reale valore del “Messaggio” da lei ricevuto, hanno determinato l’Autorità Ecclesiastica a farlo conoscere a tutti.
Dalle parole di Gesù:
“Chiedo alle anime tre cose:
RIPARAZIONE – AMORE – CONFIDENZA
Vengo a riposarmi in te, anima cara…Sono tanto poco amato dagli uomini…! Cerco sempre amore, e non trovo che ingratitudine!…Sono così poche le anime che mi amano veramente!…
Io da te desidero che tu sia disposta a consolare il mio Cuore, quando te lo chiederò; perchè il conforto che mi dà un’anima fedele compensa l’amarezza che mi cagionano tante anime fredde e indifferenti…”.
(Suor Josefa Menendez, religiosa della Società del Sacro Cuore di Gesù, “Invito all’Amore”).
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“Quanta malizia! Come si perdono le anime!…
L’ostinazione di un’anima colpevole, ferisce profondamente il mio Cuore, ma la tenerezza di un’anima fedele non solo ne rimargina le piaghe, ma arresta la giustizia del Padre mio!
Quando ti mando dei dolori non credere ch’io ti ami meno…
Ho bisogno di medicine per curare le piaghe del mondo.
Io m’incarico di riparare per te; tu ripara per le anime.
Oggi mi consolerai: entra molto addentro nel mio Amore.
Presentati al Padre mio con tutti i meriti del tuo Sposo. Chiedegli perdono per tante anime ingrate. Digli che sei disposta, nella tua piccolezza, a riparare le offese che riceve. Digli che sei una vittima molto misera, ma che ti presenti coperta del Sangue del mio Cuore.
Così passerai il giorno, implorando perdono e riparando”.
Dalle parole di Gesù:
“Guarda le mie piaghe aperte sulla Croce, per riscattare il mondo dalla morte eterna e per dargli la vita…sono esse che ottengono misericordia e perdono a tante anime che provocano la collera del Padre. Queste piaghe daranno d’ora in poi luce, forza, amore a tutte le anime.
Questa piaga, quella del Cuore, è un vulcano divino dove vorrei che si accendessero le anime da me elette; tutte le grazie che il mio cuore racchiude sono per esse, affinchè le spargano sul mondo, su tante anime che non sanno cercarle, ed anche su quelle che le disprezzano”.
Dalle parole di Gesù:
“Voglio che tu mi ami così: soavemente, sempre e in tutto, nel lavoro e nel riposo, nella preghiera e nella gioia, nel dolore e nell’umiliazione; sempre insomma, devi provarmi con le opere il tuo amore. Questo è amore! Se le anime lo capissero, quanto avanzerebbero nella perfezione! Quanto consolerebbero il mio Cuore!
Dimmi che mi ami: è ciò che più mi consola, perchè sono affamato d’amore! Voglio che tu arda dal desiderio di vedermi amato e che il tuo cuore non si alimenti che di questo desiderio.
Guarda il mio cuore e la fiamma che lo consuma; è l’amore mio per le anime e specialmente per le anime prescelte. Ad esse il mio Cuore riserva un posto di preferenza…ma quante lo ignorano!
Entra nel mio Cuore, gustane la dolcezza, inebriati della sua pace: lascia che il tuo cuore si accenda al contatto della fiamma divina…Partecipa alle mie pene, alla mia tristezza, alle mie ore di solitudine; tienimi compagnia. Amami per tante anime che mi abbandonano e mi disprezzano.”
Dalle parole di Gesù:
“L’amore rende tutto facile.
L’anima che ama desidera soffrire; il patimento alimenta l’amore. L’amore e il patimento uniscono l’anima intimamente a Dio e la identificano con Lui. Molte anime mi ricevono bene quando le visito in tempo di consolazione. Molte mi ricevono con piacere nella Comunione. Ma poche sono quelle che mi fanno un’accoglienza quando busso alla porta con la mia Croce.
L’anima che trovandosi stesa sulla Croce ad essa si abbandona, mi glorifica, mi consola e mi sta vicino.
E’ vero che molte anime non mi conoscono, però maggiore è il numero di quelle che, conoscendomi, mi abbandonano per seguire una vita di piacere…vi sono tante anime sensuali…tante che vogliono solo godere…Perciò si perdono; perchè la mia vita è dolore e Croce. Per questo cerco Amore; perchè solo l’Amore dà forza per seguirmi”.
Dalle parole di Gesù:
“Quando due persone si amano, la più piccola mancanza di delicatezza dell’una ferisce il cuore dell’altra. Così accade col mio Cuore.
Se sei fedele ad osservare le delicatezze dell’amore, non mi lascerò vincere in generosità e inonderò di pace l’anima tua. Non ti lascerò sola: nella tua piccolezza sarai grande, perchè sarò io che vivrò in te.
Il mio Cuore non può raffrenare il desiderio di darsi, di offrirsi, di rimanere sempre nelle anime.
Attendo che m’aprano il loro cuore e in esso mi rinchiudano, affinchè il fuoco che divora il mio le conforti e le avvampi. Allora mi offro alle anime e sono per loro tutto ciò che esse vogliono che io sia.
Se mi vogliono Padre, sarò Padre; se mi vogliono sposo sarò tale: se hanno bisogno di forza le fortificherò, e se desiderano consolarmi, mi lascerò consolare. Il mio desiderio è di dare tutto me stesso alle anime e di spargere su di loro tutte le grazie che il mio cuore ha per loro in serbo”.
Dalle parole di Gesù:
“Lascia che io mi dilati in te, perchè la mia grandezza farà sparire la tua piccolezza. Lavoreremo sempre uniti. Io vivrò in te e tu vivrai per le anime. Il mio cuore farà tutto; la mia misericordia opererà, il mio Amore annienterà il tuo essere. Quanto più tu sparirai e tanto più io sarò la tua vita e tu un cielo di riposo per me.
Parlami, perchè sto con te; non credere di essere sola perchè non mi vedi…Io ti vedo, ti odo…parlami, sorridimi, poichè sono il tuo compagno inseparabile. Mi piaci per la tua piccolezza. Non ti chiedo che due sole cose: amore e abbandono…Voglio che tu sia come un recipiente vuoto, che io m’incaricherò di riempire. In quanto a te non aver misura nell’amore…ama e lascia che il tuo Creatore si occupi della sua creatura.
Se sei povera, io sono ricco, se sei debole, io sono la medesima forza. Solo ti chiedo di non negarmi nulla; ti difenderò…ti rialzerò…tu abbandonati, io farò tutto…
Voglio che tutto, anche la più piccola cosa, tu me l’offra per consolare il mio Cuore di tutto ciò che soffre, e specialmente da parte delle anime a me consacrate”.
Dalle parole di Gesù:
“Voglio che tu riposi senza paura nel mio Cuore. Guardalo bene e vedrai fino a che punto la sua fiamma è capace di consumare tutto ciò che hai in te di imperfetto.
Voglio che tu ti abbandoni al mio Cuore e non ti occupi d’altro che di compiacermi. Ricordati che sono tuo Padre, tuo Salvatore e tuo Dio.
Entra in questo Cuore che è un abisso d’amore e non temere. Non ti chiedo di meritare le grazie che ti faccio; voglio solo che tu le riceva. Lasciami operare in te.
Ho lo sguardo fisso su di te; fissa il tuo in me. Non m’importa la tua nullità, e neppure le tue cadute…il mio Sangue cancella tutto…ti basti sapere che ti amo…tu abbandonati a me…
L’anima che veramente si abbandona a me, mi riesce tanto gradita che nonostante le sue miserie e le sue imperfezioni, ne faccio il mio cielo e mi compiaccio d’abitare in essa.
Se abbandoni tutto per me, tutto ritroverai nel mio Cuore”.
Dalle parole di Gesù:
“Ho bisogno di cuori che amino…di anime che riparino…e di vittime che si immolino…ma soprattutto di anime che a me si abbadonino.
Lasciati condurre ad occhi chiusi, perchè io sono il Padre tuo e li tengo aperti per condurti e guidarti.
Quando mi chiami Padre, attiri il mio sguardo di compiacenza e il mio Cuore si sente costretto ad aver cura di te. Non sai quanto gioiscano i genitori quando il bambino incomincia a parlare e pronunciare il nome così tenero di “Padre”, all’udirlo gli aprono le braccia, lo stringono al cuore con immensa tenerezza e provano una gioia maggiore di tutti i piaceri del mondo per quanto dolci e soavi si presentino. Ora, se un padre e una madre della terra fanno così, che farà Colui che contemporaneamente è Padre, Madre, Creatore, Salvatore, Sposo? Qual cuore potrà eguagliare il mio nella tenerezza dell’amore?
Sì, anima cara, quando sei oppressa e angustiata, vieni, accorri a me, chiamami “Padre” e riposa nel mio Cuore!
Se, durante il lavoro, non puoi prostrarti ai miei piedi coe vorresti, ripeti questa parola: “Padre” e io t’aiuterò, ti sosterrò, ti guiderò e ti consolerò”.
Dalle parole di Gesù:
“Guarda il mio Cuore: è il libro sul quale devi meditare. Esso t’insegnerà tutte le virtù e specialmente lo zelo della mia gloria e della salvezza delle anime.
Guarda bene il mio Cuore. Esso è l’asilo dei miseri e quindi il tuo; perchè chi è più misero di te? Guarda il fondo del mio Cuore e vedrai che è il crogiolo dove si purificano i cuori più macchiati e dove poi s’infiammano d’amore. Vieni, avvicinati a questa fornace ardente, lascia le tue miserie e i tuoi peccati. Abbi fiducia e credi in me, che sono il tuo Salvatore.
Guarda ancora il mio Cuore. Esso è fonte d’acqua viva.
Tuffati in Lui e bevi fino a saziare la tua sete. Desidero, voglio che tutte le anime vengano a questa sorgente e trovino in essa il loro refrigerio.
Quanto a te ti ho collocata molto addentro nel mio Cuore, perchè, siccome sei molto piccola, da sola non avresti potuto venire.
Approfittane, e bevi le grazie che ti do. Lascia che il mio Amore lavori in te e continua a rimanere piccola. Sì, dici bene, che sono buono. Affinchè le anime lo comprendano è necessaria una cosa sola: unione e vita interiore.
Quando le anime si uniscono a me, conoscono i miei sentimenti e sanno quanto sono offeso, mi consolano, riparano…e piene di fiducia nella mia bontà, chiedono perdono e ottengono grazie per il mondo.
Tu mi ami perchè sono buono. Io ti amo, perchè sei piccola e perchè mi hai dato la tua piccolezza”.
Dalle parole di Gesù:
“I tuoi peccati io li cancello; le tue miserie io le consumo; la tua debolezza io la sostengo.
Quanto più grande sarà la tua miseria, più ti sosterrà la mia potenza.
Ti arricchirò dei miei doni. Se mi sei fedele farò della tua anima la mia dimora, dove io mi rifugerò quando le anime mi scacciano col peccato. Riposerò in te e tu vivrai in me.
Se tu sei un abisso di miseria, io sono un abisso di Bontà e di Misericordia. Il mio Cuore è il tuo rifugio. Vieni a cercare in Esso quanto ti occorre, ed anche quello che io stesso ti chiedo. Non guardare alla tua piccolezza, guarda alla potenza del mio Cuore. Non temere, sono la tua forza e il riparatore dela tua miseria.
Se sei nelle mie mani, che puoi temere? Non dubitare della bontà del mio Cuore, nè dell’amore che ti porto. La tua miseria mi attira…Che saresti senza di me? Non dimenticare che più sarai piccola e più ti starò vicino.
Non ti affliggere esageratamente per le tue cadute; non mi manca nulla per fare di te una santa; ciò che io esigo è che tu non mi neghi nulla di quanto ti chiedo…Ti cercherò nel tuo nulla per unirti a me.
La tua piccolezza e la tua miseria sono calamita che attira il mio sguardo.
Non ti scoraggiare, perchè nella tua fragilità risplende meglio la mia misericordia”.
Dalle parole di Gesù:
“Voglio imprigionarti nel mio Cuore, perchè ti amo infinitamente, e nonostante i tuoi difetti e le tue miserie mi servirò di te per far conoscere a molte anime la mia Misericordia e il mio amore.
Sono molte quelle che non conoscono ancora la bontà del mio Cuore. Il mio unico desiderio è che tutte queste anime s’immergano e quasi si smarriscano per sempre nell’abisso senza fondo del mio Cuore.
Sono il tuo Salvatore! Sono il tuo Sposo! Quanto le anime capiscono poco il valore di questi due nomi!…Questa è l’opera che voglio compiere per mezzo tuo. Il più ardente sospiro del mio Cuore è la salvezza delle anime; e voglio che quelle che mi sono consacrate, sappiano con quanta facilità possono darmi altre anime. Io farò loro conoscere il tesoro che spesso lasciano disperdere, perchè non approfondiscono questi due titoli di Salvatore e di Sposo.
Il mio Cuore ti ama e non si stanca della tua piccolezza; essa è ciò che ha attirato su di te il mio sguardo, essa fa che io ti ami con ebbrezza divina. Sono il Sole divino che ti scopre la tua miseria. Quanto più la vedi grande, tanto più deve aumentare la tenerezza e l’amore tuo per me.
Se l’anima tua è terra difettosa, che non può dar frutto, io sono il giardiniere che la coltiva; manderò un raggio di sole che la purifichi, indi la mia mano seminerà.
Il mio Cuore si consola perdonando…non ho desiderio maggiore, nè gioia più grande di questa: perdonare.
E’ così grande il conforto che mi procura un’anima quando torna a me dopo una caduta, che questa, quasi, le torna di guadagno, perchè allora io la guardo con infinito amore.
Poco m’importa la sua miseria, purchè suo unico desiderio sia il glorificarmi. Nonostante la sua pochezza quest’anima ottiene grazie per molte altre.
Quando un’anima desidera ardentemente essere fedele, io la sostengo nella sua debolezza; e le sue cadute mettono maggiormente in opera la mia Bontà e la mia Misericordia.
Solo chiedo, che dimenticando se stessa, riconosca la sua debolezza, sia umile e faccia ogni sforzo per cercare non la propri soddisfazione, ma la mia gloria.
Non puoi capire quanto il mio Cuore goda nel perdonare gli errori e le cadute dovute a sola fragilità.
Dunque non affannarti; ho fissato in te i miei sguardi perchè sei fragile e debole”.