Papa Francesco si scusa per la complicità della chiesa nel genocidio ruandese
Durante il massacro, migliaia di persone si erano rifugiate nelle chiese, per non essere uccisi dai miliziani. Abbiamo anche intervistato un sacerdote ruandese, Don Gian Bosco, che nella rubrica “Testimonianze di fede” ci ha raccontato come ha vissuto il genocidio, la sua fuga e l’uccisione dei suoi fratelli e sacerdoti che erano con lui. Inoltre ciò che Don Gian Bosco sosteneva, era il fatto di essere stati abbandonati dall’ONU e di non aver ricevuto alcun aiuto da parte di essi.
Le scuse di Francesco sono state accettate dalla comunità ruandese, e sono state ritenute un atto di coraggio e di umiltà da parte del Papa.
Rita Sberna