Ecco perché l’Isis ha colpito la Francia e l’Inghilterra
Chiudersi in casa non è una soluzione, allora come potersi difendere da questi mostri dell’Isis?
Vorrei intanto dire che il musulmano non è un nemico, l’isis rappresenta una tendenza che ha una visione tutta a sé, visione di una minoranza di musulmani.
Bisogna aiutare i musulmani ad integrarsi con un adeguato insegnamento scolastico.
Chiarito questo, dobbiamo anche dire che anche se ci sono stati attentati, dobbiamo anche vedere obiettivamente che gli attentati sono rari, non sono tutto sommato tanti, considerando che gli abitanti in Francia e Inghilterra sono milioni. Gli incidenti della strada sono più numerosi degli attentati dei terroristi.
Ma è ovvio che un solo attacco terroristico, anche minimo, ha più d’effetto che cento incidenti stradali!
Non bisogna maggiorare il fenomeno del terrorismo, il fenomeno maggiore è l’ideologia che sta dietro l’atto terroristico.
I musulmani non sono d’accordo con ciò che fa l’Isis. Ma non si può dire che ciò che fanno non è ispirato dall’Islam: lo è, e come! Tutto ciò che fanno è sempre collegato alla tradizione islamica, scelgono sempre l’azione più dura.
Concluderei dicendo che dobbiamo avere il minimo rispetto per i musulmani e dobbiamo amarli perché sono nostri fratelli e soffrono più di noi per la situazione in cui si trovano a causa dell’Isis.
Dobbiamo però aiutarli a riconoscere che questi terroristi sono autentici musulmani, anche se non condividiamo la loro visione dell’Islam, visione che tirano dal Corano stesso e dalla Tradizione (la Sunna). E’ tempo di rileggere questi testi situandoli nel contesto dell’epoca. In altri termini è tempo di smettere l’interpretazione letterale dei testi sacri, ma di cercare il significato profondo. Ed è cio’ che il presidente Al-Sissi ha chiesto (a dicembre 2014) all’Università Al-Azhar di fare … e che stiamo sempre aspettando!
Servizio di Rita Sberna