Preghiera scritta da San Francesco sulle virtù: cosa ottengono?

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San Francesco, il Santo umile per eccellenza, ci ha lasciato alcuni scritti attribuiti a lui dalla tradizione, tra cui questa preghiera sulle virtù. Cosa sono e cosa ottengono? Preghiamo con questo Santo per sentire più vicina la sua presenza.

La tradizione fa corrispondere la preghiera qui proposta a San Francesco d’Assisi. Insieme a questa ci sarebbero altre sei preghiere tra gli scritti attribuiti al santo di Assisi, ed anche un “Commento al Padre Nostro“, alcuni salmi “Per il tempo pasquale, l’”Officio della Passione del Signore“, un’altra serie di salmi “Per le domeniche e le feste principali” e “Per il tempo dell’Avvento del Signore“.

La preghiera riportata parla delle virtù, descrivendone sei e parlandone solo come un grande Santo può fare. Dalla sapienza alla carità all’obbedienza: cosa sono le virtù e cosa ottengono? San Francesco eleva in particolare l’obbedienza, che sembra racchiudere anche tutte le altre: la sapienza, la semplicità, la povertà, l’umiltà e la carità, viste dal punto di vista di un uomo profondamente umile e obbediente alla volontà di Dio.

Le preghiera è riportata in “La Regola e altri scritti” (edizioni San Paolo) a cura di Mariano da Alatri.

Saluto alle virtù

“Salve, regina sapienza: il Signore ti saluti con la tua sorella, la santa pura semplicità. Signora santa povertà, il Signore ti saluti con la tua sorella, la santa umiltà. Signora santa carità, il Signore ti saluti con la tua sorella, la santa obbedienza. Santissime virtù, voi tutte saluti il Signore dal quale venite e procedete.

In tutto il mondo non v’è alcun uomo che possa avere una sola di voi, se prima non muoia. Chi ne ha una e non offende le altre, le ha tutte. E chi ne offende una, non ne ha alcuna e le offende tutte. E ognuna di esse confonde vizi e peccati.

La santa saggezza confonde satana e tutte le sue astuzie.

La pura santa semplicità confonde tutta la sapienza di questo mondo e la sapienza della carne.

La santa povertà confonde la cupidigia e l’avarizia e tutte le preoccupazioni di questo secolo.

 La santa umiltà confonde la superbia e tutti gli uomini e, ancora, tutte le cose che sono nel mondo.

La santa carità confonde tutte le tentazioni diaboliche e carnali e tutti i timori della carne.

La santa obbedienza confonde tutti gli istinti del corpo e della carne: essa tiene il proprio corpo mortificato per obbedire allo spirito e al suo fratello, e rende l’uomo sottomesso e soggetto a tutti gli uomini che sono nel mondo, e non soltanto agli uomini, ma anche a tutti gli animali e alle belve, affinché possano fare di lui tutto quello che vogliono, nella misura che dall’alto sarà stato loro concesso dal Signore”.