03 gennaio 2021
II Domenica dopo Natale
Santa Genoveffa, Vergine
Vangelo: Gv 1,1-18
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Commento:
Il brano scelto nella versione breve del Vangelo odierno del Prologo di San Giovanni, mette in risalto la missione profetica del Battista, il testimone della luce. E noi? Vogliamo contemplare lo splendore del Verbo?
***
Gli uomini al tempo di Gesù volevano la salvezza dall’alto, è vero. Ma non la volevano secondo i pensieri di Dio, ma tutta basata su i pensieri terreni. Gesù invece come Luce infinita e abbagliante, apre agli uomini il segreto del Cuore di Dio: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”.
San Giovanni Battista è, appunto, il testimone della luce, colui che annuncia: “Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me”. Come se dicesse, Dio è disceso in mezzo a noi per elevarci alle altezze del Paradiso. Purtroppo gli uomini non hanno aderito fino in fondo a questo Messia, che mostrava la potenza di Dio nei miracoli, ma non ristabiliva l’egemonia politica di Israele…
Anche oggi, in questo mondo, circondato da ombre e da pericoli, gli uomini preferiscono vivere assediati dalla paura, dalla frenesia, dalla tristezza, anziché alzare gli occhi dello spirito per elevarsi alle altezze soprannaturali, che svelano il mistero della vita di Dio.
Siamo la civiltà della stanchezza spirituale che, dominata da una segreta ma intensa avversione al sacro, rifiuta ogni prospettiva spirituale più sublime e impegnativa come è quella di addentrare nel mistero della infinita grandezza e bontà del Padre per mezzo del suo Verbo fatto carne! Chiediamo a San Giovanni Battista la grazia di recuperare il retto gusto delle cose per amare la verità, la fede, la spiritualità, ed essere liberati dal circolo vizioso che porta l’attuale civiltà (se è possibile dargli questo appellativo) alle profondità buie, pestilenti e odiose dell’inferno.
Che la grazia del Signore, per le suppliche di san Giovanni Battista, apra la nostra mente ed elevi il nostro cuore alla gioia indicibile della fede, della speranza e dell’amore.