Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia

Illustrazioni Vangelo Cristian Nencioni

13 MAGGIO 2021

GIOVEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

Beata Vergine Maria di Fatima, apparizione

Gv 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».

Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».

Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

Commento:

Il linguaggio del Signore si fa oscuro per i discepoli. Ci sono momenti anche per noi in cui sembra di non capire la sua volontà.

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La sua morte e successiva risurrezione sarebbero state occasioni di tristezza e di gioia. Ma i discepoli non capiscono, non solo perché il linguaggio è velato, ma perché i loro cuori non erano pronti ad affrontare con coraggio e speranza la prospettiva della Croce e della Risurrezione.

Anche se per noi il passo non presenta nessun mistero, perché abbiamo capito in cosa sarebbe consistito quel “poco” a cui faceva riferimento Gesù, è interessante che meditiamo sul fatto che i sentimenti dei discepoli vanno sempre a rovescio di quelli del mondo. I seguaci di Gesù sono stati fatti per andare proprio controcorrente, e questo fatto molte volte non lo vogliamo accettare.

“In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia”.

Ed è proprio così. Gli apostoli piansero e gemettero in occasione della morte in Croce del loro Signore e Maestro, mentre il mondo – qua fa riferimento a tutti coloro che non hanno la fede, ma soprattutto ai farisei e sacerdoti infedeli – si rallegrò per aver tolto dalla scena d’Israele il profeta scomodo, che scopriva i loro misfatti.

Ma, subito dopo, mentre i farisei e i sadducei tremavano alla notizia della Risurrezione data a loro dalle guardie, i discepoli recuperavano l’allegria. Così sarebbe stato proprio vero che la loro tristezza si sarebbe cambiata in gioia.

Esaminiamo la nostra coscienza e vediamo se dalla prospettiva della fede riusciamo a capire gli avvenimenti e la realtà che ci circonda in modo diverso dalla generalità della gente dominata dallo spirito mondano. Se ci troveremo omologati agli altri, guai a noi! Vuol dire che la nostra fede è proprio immatura. Se riusciamo a percepire tante differenze tra noi ed il mondo, lì cominciamo ad essere cattolici veri, perché il vero cattolico è sempre controcorrente.

La Santissima Vergine di Fatima, che chiese ai piccoli pastori sacrifici e penitenze, ci illumini con la sua luce materna, affinché siamo totalmente suoi e per niente del mondo.