Papa Francesco: il combattimento spirituale

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Gioia e fatica, l’intreccio degno della definizione di “vitale”. Questa è la preghiera, il nostro rapportarci cono Dio, fonte della nostra esistenza. Non sempre questa relazione risulta semplice, comoda e immediata. Ci sono nella vita i momenti in cui gridare a Lui, che sempre, in una maniera o in un’altra, ci ascolta. Nell’udienza odierna, svoltasi nel Cortile di san Damaso, con la partecipazione dei fedeli, per la prima volta dopo tanto tempo, il Santo Padre ci riporta alle verità più profonde della nostra vita di fede. 

Il Papa propone alla nostra riflessione l’atteggiamento orante, come può risultare nei tempi bui della nostra vita.  (…) La preghiera cristiana, come tutta la vita cristiana, non è una “passeggiata”. Pregare non è una cosa facile e per questo noi scappiamo dalla preghiera. Tutti gli uomini e le donne di Dio riferiscono non solamente la gioia della preghiera, ma anche il fastidio e la fatica che essa può procurare: in qualche momento è una dura lotta tenere fede ai tempi e ai modi della preghiera.

L’importante riferimento per noi, nei momenti di scoraggiamento, possono essere senz’altro i santi, fratelli che ci hanno preceduti nella fede. Loro ci insegnano che chi vuole pregare deve ricordarsi che la fede non è facile, e qualche volta procede in un’oscurità quasi totale, senza punti di riferimento. Ci sono momenti della vita di fede che sono oscuri e per questo qualche Santo li chiama: “La notte oscura”, perché non si sente nulla. Ma io continuo a pregare.

Esistono infatti nella nostra vita dei veri e propri nemici della preghiera, e quelli più insidiosi risiedono dentro di noi, nei nostri sentimenti, come ci insegna il CCC al numero 2728. Ognuno di noi, ci ricorda Papa Francesco, potrebbe allungare l’elenco di questi ostacoli, secondo la propria esperienza.

Cosa fare nel tempo della tentazione, quando tutto sembra vacillare? Se perlustriamo la storia della spiritualità, notiamo subito come i maestri dell’anima avessero ben chiara la situazione che abbiamo descritto. Per superarla, ognuno di essi ha offerto qualche contributo: una parola di sapienza, oppure un suggerimento per affrontare i tempi irti di difficoltà. Il Papa ci consiglia di prendere in mano il libretto degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio di Loyola, per aiutarci a vivere questi tempi faticosi.

Sebbene certamente nella nostra vita di fede abbiamo tutti degli esempi da raccontare, di Dio che ascolta la nostra preghiera nella disperazione, il Pontefice richiama la storia di una famiglia con una figlia piccola affetta da una malattia non diagnosticata che la stava portando alla morte. L’emblema della preghiera come combattimento divenne il padre della bambina, che, dopo aver invocato l’aiuto per tutta la notte, ottenne la misericordia e la guarigione per la piccola.

Se in un momento di cecità non riusciamo a scorgere la sua presenza, ci riusciremo in futuro – ci rassicura il Papa. La preghiera infatti è linguaggio della Chiesa, la quale, anche nella testimonianza dei Santi e di altri fratelli e sorelle nella fede, non cessa mai di sostenerci.