Il sito Oltre Tv ha ricevuto una lettera da parte del signor Marcello Micheli (70 anni) cittadino italiano ma residente in Svizzera. Nel nostro paese Michele ha tre sorelle ed altri parenti che non vede da mesi a causa della pandemia.
Quando viveva in Italia per 25 anni si è occupato di apparecchiature Medico – scientifiche. Ha deciso di scrivere una lettera al Presidente Conte e si è fatto portavoce di molte persone.
Pubblichiamo alcuni stralci della sua lettera pubblicata dalla redazione di Oltre Tv.
Caro presidente Conte, sono uno di quelli nati prima del 1955, ovvero degli over 65, quelli della fascia a rischio, parlando della Covid-19».
«Senza il nostro impegno, caro Presidente, tu oggi non occuperesti quella poltrona. Abbiamo lavorato duro per costruire le nostre case, le nostre industrie, le nostre attività commerciali e artigianali, per mantenere i nostri figli agli studi, per permettere loro di avere un futuro professionale migliore del nostro».
«Ho cercato di dirti, caro Presidente, chi siamo noi. Adesso vorrei parlare un po’ di te, naturalmente, in relazione alla nostra salute, alla nostra libertà e naturalmente alla Covid-19».
Partendo dal decreto del 31 gennaio 2020, il signor Micheli contesta le decisioni del premier. Tutte le restrizioni attuate «sono state, per alcuni di noi, una condanna a morte. Siamo stati richiusi in un ghetto (pratica già attuata un po’ di anni prima da quei sistemi che abbiamo combattuto e sconfitto)».
«Il ghetto si è esteso così a tutta l’Italia, impedendoci, oltre che di muoverci, anche di esercitare le attività lavorative che alcuni di noi stavano portando avanti, nonostante l’età, anche con l’intenzione di incrementare i propri introiti e compensare la misera pensione».
Nella lettera aperta a Conte, il signor Micheli contesta il fatto di aver impedito agli anziani di poter stare all’aria aperta e al sole «per poterci ossigenare e permettere al corpo di elaborare la vitamina D, tanto necessaria al nostro sistema immunitario, nonché di fare del moto».
In riferimento all’ordinanza Micheli ha l’impressione che «abbia avuto solo lo scopo mirato di accentuare gli effetti deleteri per accelerare la nostra dipartita [degli over 65, ndr]».
«In un solo mese, con la chiusura delle attività, hai distrutto la situazione economica italiana che ci è costata anni e un’infinità di sacrifici. Le restrizioni hanno contribuito a peggiorare il nostro stato di salute e ci hanno privati della possibilità di una serena vita familiare con i nostri figli, nipoti, amici e parenti», ha aggiunto.
«Mi sembra che le specifiche terapie oggi non manchino. Quello che manca è sia una struttura sanitaria organizzata, sia la volontà di utilizzare terapie efficaci ma poco redditizie».
Infine parla del vaccino
Invece, parlando del vaccino, la sua opinione è che «a causa delle continue mutazioni del SARS-CoV-2, un vaccino sarebbe pressoché inutile».
Inoltre aggiunge, a nome degli over 65, che non vogliono essere cavie di un vaccino frettoloso: «Ti diffidiamo già da ora dal rendere tale vaccino obbligatorio, soprattutto per noi. Tantomeno a volercelo propinare a scopo di testarne l’efficacia, con la scusa di volerci proteggere».
Accusa Conte e il ministro Speranza di aver portato l’Italia alla deriva prendendo decisioni disastrose: «Se aveste lasciato fare al coronavirus il suo percorso naturale, avrebbe potuto avere conseguenze minori».